(Foto credit: Nicola Perra Instagram Page)

Può un ragazzo tra i 20 e i 30 anni vivere più vite in così poco tempo? A sentir parlare Nicola Perra, può capitare.

Fisicamente prestante, molto presente sui social (da seguire il suo profilo @nicola_perra), un presente (e un futuro) da imprenditore immobiliare, a breve sarà anche in tv. 

È stato infatti inserito tra i protagonisti del cast del nuovo programma della Paramount dal titolo “Are You The One?”, in onda dal 15 febbraio sulla piattaforma on demand Paramount Plus. Per capirci di più, abbiamo fatto una bella chiacchierata con Nicola. 

La tua storia da dove parte? 

Sono nato da una famiglia molto modesta nel 1994. Sono il primo di quattro figli. Sono originario di Selargius, da due anni vivo a Cagliari. Mi sono sempre dato da fare: dall’età di 13 anni ho iniziato a tagliare i capelli in casa, soprattutto ai miei amici. Non avendo una paghetta, mi ero inventato questo lavoro. Mi ero fatto un giro di clienti importante. A 20 anni ho lasciato perché ho capito che non era quella la mia strada. Subito dopo sono stato assunto da una azienda che montava impianti tecnologici per Tim e Vodafone. Anche qui, dal primo giorno in cui ho iniziato, ho pensato: questo lavoro non fa per me. Da tempo volevo fare l’imprenditore, sin da piccolo sognavo di avere delle mie attività. Solo che non avevo un euro in tasca per perseguire il mio sogno. 

In che momento si scopre il nuovo Nicola?

A 23 anni. Per due anni limito i contatti con l’esterno: vado a lavoro, torno a casa e mi metto a leggere, a studiare la vita dei grandi imprenditori o di personaggi che stimo. Faccio un percorso in cui mi immergo e non ho contatti con l’esterno. Ho perso tante amicizie, ma ho anche acquisito le necessarie caratteristiche per arrivare dove sono oggi. 

Quando decidi di buttarti nel campo immobiliare?

Ho studiato molto il settore. Ho notato che a Cagliari c’era una mancanza di bilocali e trilocali incredibile, soprattutto nuovi. Ho deciso che quello sarebbe stato il segmento di mercato in cui avrei lavorato. Il giorno in cui riesco a convincere la banca a darmi un prestito e ad acquistare la mia prima proprietà, raggiungo il mio primo obiettivo perché dalla rivendita dell’immobile riesco a fare un discreto utile. Ho 24 anni e nessuno tranne me sarebbe stato in grado di prevedere quello che sarebbe stato poi. Nel frattempo, in quei due anni, sono diventato un’altra persona. Ho subìto una metamorfosi. Oggi, a 28 anni, mi rendo conto di aver vissuto esperienze così intense che nemmeno un cinquantenne. 

Hai avuto qualcuno al tuo fianco in quel periodo? Cosa ti ha aiutato ad arrivare ai primi successi?

No, è un percorso questo che fai sempre da solo. Quando ho detto che volevo diventare un imprenditore immobiliare, nessuno credeva in me. Nessuno avrebbe scommesso un euro. All’inizio il percorso è in solitaria, poi mi sono affidato a collaboratori: oggi ne ho una trentina. Nel giro di cinque anni sono passato da non avere un euro in tasca ad avere proprietà immobiliari in diverse zone di Cagliari. Cosa mi ha aiutato? Di sicuro la determinazione. E l’autostima. Devi crederci, nelle cose. Non mi sono arreso alle prime difficoltà. 

Da imprenditore alla partecipazione in un reality. Come ci sei arrivato?

Allora allora partiamo da un presupposto: è nato tutto per caso. Fino a giugno dello scorso anno non avevo la minima intenzione di fare qualcosa in televisione. Non mi era mai interessato. Un giorno però mi arriva un messaggio su Instagram in cui mi viene segnalato che ci sarebbe stato questo nuovo reality e vengo invitato a fare un provino. Ritenevano che fossi un profilo interessante. Lì per lì ho lasciato perdere, poi due giorni dopo ho risposto per capire meglio. Quindi decido di salire a Milano: faccio in modo di far coincidere il provino nello stesso giorno in cui dovevo vedere dei miei soci. 

Com’è avvenuto il provino? 

Ero molto tranquillo. Pensa che nelle settimane successive non ci ho neppure più pensato. Nel provino mi hanno chiesto quale fosse una mia peculiarità: ho parlato del mio lavoro, di come è cambiata la mia vita. Dopo due settimane mi chiamano e mi dicono di prepararmi che ad agosto avrei girato il realista . 

Come funziona Are You The One?

Ci sono 10 ragazze e 10 ragazzi che sono stati analizzati da una equipe: per ognuno è previsto un partner con l’auspicio di creare la coppia perfetta. Ci sono dei giochi, delle sfide, che testano il rapporto delle coppie e la loro compatibilità. Si chiede a ciascuno di andare molto a fondo nel rapporto, senza basarsi esclusivamente sul lato estetico. 

L’esperienza com’è stata?

Non credevo, ma un reality è una esperienza molto intensa, molto tosta. Vieni spogliato dalla tua dimensione ed entri in un’altra, parallela, in cui non hai nulla di ciò che vivi abitualmente. Non hai telefoni, tv. Niente. Quella diventa la tua dimensione, ma è completamente diversa. È una esperienza positiva, che rifarei. Ma non è una passeggiata. 

Allora buttiamola lì: qualora dovessi aver successo, saresti interessato a proseguire con la tv?

Sicuramente non lascerei mai l’imprenditoria. Se arrivassero proposte che non compromettono il mio lavoro, proseguirei. Non mi dispiacerebbe.

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