Da diversi anni a San Gavino Monreale si celebra un rito di festa collettivo che coinvolge gli oratori del Medio Campidano e della Marmilla. Dopo uno stop di tre anni, la manifestazione è tornata a farsi sentire con gioia e leggerezza per le strade della cittadina durante i festeggiamenti del giovedì grasso.

L’organizzazione è del servizio per la Pastorale Giovanile Vocazionale della Diocesi di Ales-Terralba, assieme all’oratorio interparrochiale di San Gavino Monreale.

Tra i protagonisti del carnevale c’è Don Massimo Cabua: ci ha raccontato come una piccola idea sia diventata poi l’unico carnevale diocesano della Sardegna, capace di attirare tantissime persone festanti.

Com’è nato questo carnevale? 

È nato come interparrocchiale nelle prime edizioni. A partire dal 2011, poi, è diventato a carattere diocesano dopo una naturale richiesta da parte degli oratori di potervi partecipare. Negli anni pre pandemia gli oratori che vi partecipavano erano San Gavino, Sardara, Villacidro, Gonnosfanadiga, Guspini, Ales, Terralba, Mogoro, Arbus. Quasi tutti i paesi grossi della nostra diocesi e diversi paesi della Marmilla.

Quanto è diventato importante? 

La nostra proposta nasce perché vuole dare l’idea che fare carnevale sia una cosa bella. Una cosa positiva. La dimensione della festa che appartiene antropologicamente all’umano. Ci siamo resi conto che negli anni alcune manifestazioni carnevalesche sono diventate un po’ la rappresentazione dell’eccesso. Con l’uso smodato di alcol, droga, e modi di fare non consoni dell’umano. Perciò come oratori e come coordinamento diocesano avevano pensato di proporre a bambini, ragazzi e famiglie una opportunità sana di fare carnevale. Senza farla diventare la festa della sbornia. Siamo arrivati a raccogliere quasi 1400 persone, e c’erano tanti genitori. Era molto bello vedere tutto questo.

Quest’anno invece?

C’è stato un piccolo cambiamento rispetto alla programmazione classica. Negli anni precedenti utilizzavamo il capannone polivalente dopo la sfilata per le vie del paese per una grande festa con animazione, giochi e la mega merenda. Questa volta abbiamo concluso la sfilata con un momento di animazione nel piazzale dell’ospedale e la merenda negli spazi esterni. Questo ci ha permesso di concludere la serata in maniera molto più semplice.

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