Si chiama Phor e si rifà al più celebre Thor. Ma a differenza dell’eroe della serie Marvel è un imbranato costretto ad affidarsi al suo cane, Pistone, mentre nel mondo scoppia un’epidemia.
La parodia è confezionata in una graphic novel sarda: “Le avventure di Pistone” (Camena edizioni), soggetto, sceneggiatura e disegni di Stefano Obino. Grafico, illustratore, web designer, pittore, fotografo, autore di fumetti, Obino ha collaborato come disegnatore e fumettista con diverse riviste isolane e nazionali.
I colori invece sono di Ilenia Loddo: diploma triennale di illustrazione all’Accademia d’arte di Cagliari, lavora nel campo dell’illustrazione editoriale e insegnante di “Progettazione dell’immagine” e “Colorazione digitale”.
Le sessanta pagine a colori saranno presentate sabato 11 febbraio, alle 17, al Lazzaretto di Cagliari.
Sullo sfondo della storia c’è l’epidemia. Lokkio, il fratello invidioso di Phor, ha liberato, dalla torre in cui era rinchiusa, Lulithe, una donna-mostro dalle enormi fattezze rosa che sta mettendo sotto scacco la città. L’intervento di Phor si rivela meno efficace del previsto. E allora servirà l’aiuto del cane Pistone.
“Ho vissuto in una mansarda piccina piccina, nel centro di Padova per quasi sei anni – racconta Obino – Ogni sera, tra un lavoro e l’altro, tornavo a casa, preparavo la cena, sparecchiavo il minuscolo tavolino per apparecchiarlo con fogli, matite, inchiostri, colori e retini. Questo lavoro è frutto di un sogno che non mi ha mai abbandonato nonostante le difficoltà della vita e lo sconforto che ogni tanto mi ha colto”. “Le avventure di Pistone” sono disegnate con acidi e tavole piene di energia e movimento tra humor nero e amore per il politicamente scorretto.
“In quegli anni amavo Frank Miller e gli eroi della Marvel – svela il disegnatore – ma sentivo l’esigenza di reinterpretarli in chiave personale e dissacrante. L’ambientazione americaneggiante non manca di riferimenti sardi. Phor ha solo la bellezza del Thor originale, ma sembra più una specie di Brancaleone alle crociate, e l’Okkio, rispetto all’originale Loki americano, è poco più di un ladruncolo, però in me suscita una grande simpatia. Ciascun personaggio si esprime poi in un italiano ‘sporco’ che prende a piene mani dai dialetti regionali. Mi piacerebbe che ogni lettore reinterpretasse il fumetto con la propria voce”.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it