Il segreto dei centenari dell’Ogliastra? Arriva da una ricerca dei batteri della cavità orale.
Com’è noto, la regione in questione è una delle cinque Blue zone del mondo, insieme a Okinawa (Giappone), Loma Linda (California), la Penisola di Nicoya (Costa Rica) e Icaria (Grecia).
Sono tante le ipotesi che sono avanzate per capire le ragioni che stanno alla base di una vita così longeva: dalla cucina semplice e genuina allo stile di vita quasi monacale.
Oggi arriva una nuova ricerca che vuole scavare più a fondo. A commissionarla è la Fondazione per la tutela dell’identità ogliastrina e della Barbagia di Seulo, che ha commissionato lo studio al Dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università di Cagliari, guidato dal professor Germano Orrù.
“Lo studio dell’equilibrio dei batteri della bocca, patogeni e non permetterà di valutare lo stato di rischio in rapporto alle malattie nella popolazione attuale e di confrontarlo con quello degli antenati e di altre etnie – spiega il presidente della Fondazione, Flavio Cabitza –. La ricerca si divide in tre fasi: nella prima scenderemo negli ossari dei cimiteri per recuperare teschi di ultranovantenni; nella seconda verranno invece prelevati i batteri della bocca di tutti gli ultra 80enni viventi del territorio; l’ultima fase è quella che si svolgerà in laboratorio sulle cellule umane prelevate e servirà a capire quale è la dieta che ha tenuto in equilibrio i batteri della bocca, da cui spesso partono molte malattie, portando queste persone a un’età avanzata. Da questo studio stiamo cercando di dimostrare scientificamente la relazione tra la nostra dieta e la longevità”.
La ricerca vede coinvolta anche l’Università di Sassari, che ha predisposto i bandi di dottorato per giovani ricercatori che si vorranno cimentare nello studio dei centenari d’Ogliastra. “Puntiamo a una grande partecipazione delle nuove generazioni – dice la professoressa Grazia Fenu del Dipartamento di Scienze biomediche dell’Ateneo sassarese -. L’obiettivo è quello di predisporre una convenzione per la nascita di un polo scientifico nella base militare di Perdasdefogu in cui studiare, oltre alla genetica, la psicologia dei centenari e ricavare tutti gli elementi che hanno avuto a che fare con la longevità”.
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