Notizie Cagliari Sanità: stipendi più bassi all’Arnas Brotzu e alla Aou

Sanità: stipendi più bassi all’Arnas Brotzu e alla Aou

I progressisti annunciano un emendamento alla Finanziaria, la Uil Fpl annuncia intesa con l’assessore Doria

Il personale sanitario dell’ARNAS Brotzu e dell’AOU di Cagliari viene pagato meno rispetto a quelli di tutte le altre aziende sanitarie della Sardegna. Lo denuncia, oltre i sindacati della sanità, Francesco Agus, capogruppo Progressisti in Consiglio regionale che ha annunciato un emendamento alla Finanziaria regionale la cui discussione entrerà nel vivo la settimana prossima.

“È un’assurdità: lavorare nei reparti di degenza con i tassi di ricovero più alti in Sardegna non può essere disincentivato – scrive Agus -. Operare nei pronto soccorso che hanno sopportato durante la pandemia e sopportano tuttora flussi di pazienti in ingresso provenienti da tutta l’isola non può essere compensato con una retribuzione di risultato dieci volte inferiore rispetto a quella dei colleghi di altre aziende. Gli effetti di questa disparità li registriamo da tempo con la carenza di personale disposto a lavorare nei pronto soccorso. Si rinunci a impiegare le risorse regionali per pagare i medici a gettone e si valorizzi il ruolo del personale interno del sistema sanitario regionale. Per ovviare al problema presenteremo, come già fatto in Commissione, un emendamento per l’aumento dei fondi che alimentano il salario accessorio. Ci auguriamo che su questo tema si arrivi a una sintesi con la Giunta e magari a un miglioramento tecnico della nostra proposta. In caso contrario non accetteremo rinvii: ce ne occupiamo ora, non dopo.”

Sul tema interviene anche la Uil Fpl che dal 2011 è impegnata per cercare di ovviare a queste sperequazioni stipendiali e annuncia una intesa di massima raggiunta con L’assessore alla sanità Doria. “Ci è stato  detto che la problematica verrà concretamente affrontata agendo in due tappe: a breve, sul “recupero” di circa il 50% a cui seguirà poi, un successivo intervento del restante 50% delle risorse complessive indispensabili”.

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