La Soprintendenza archeologica e per il paesaggio della Sardegna ha sospeso il piano comunale di “manutenzione delle alberature” del Comune di Cagliari, di fatto evitando il taglio di 190 alberi nel capoluogo. Secondo la Soprintendenza il piano ideato dai tecnici di palazzo Bacaredda non sarebbe stato adottato sulla base di studi approfonditi e non prevederebbe adeguate sostituzioni delle piante eliminate.
Lo ha reso noto l’associazione ambientalista Gruppo di intervento giuridico guidata da Stefano Deliperi, in una nota in cui si “auspica un’adeguata valutazione degli interventi sul patrimonio arboreo e il più scrupoloso rispetto della legalità, necessario per la tutela dei nostri beni ambientali e culturali”.
I tagli erano programmati n viale Calamosca, viale Diaz e a Sant’Elia, zona del borgo.
Per l’associazione ambientalista le considerazioni della Soprintendenza cagliaritana sono “quasi un vero e proprio manifesto della gestione paesaggistica del patrimonio arboreo in area urbana».
Secondo la Soprintendenza «in considerazione della importanza storica delle alberate, della presenza di vincoli paesaggistici nelle aree in oggetto e della necessità di garantire la sicurezza pubblica» è necessario avviare valutazioni molto dettagliate “qualora si ravvisino delle propensioni al cedimento: effettuare una effettuare una Valutazione Avanzata o di livello 3, in grado di fornire un’informazione dettagliata, che si avvalga di strumentazione specifica”.
Tutto ciò per consentire “la decisione oggettiva fra abbattimento e conservazione di un albero a causa della sua elevata propensione al cedimento. Il piano dovrà essere corredato, a fronte del dato analitico sulla condizione di salute del particolare esemplare, da una corrispondente proposta di intervento manutentivo che possa andare dalla potatura controllata all’intervento fitosanitario di cura dell’esemplare. Nei casi, invece, di taglio dell’alberatura per eccessiva criticità sullo stato di salute o o sul rischio crollo, si dovrà ad esso contrapporre la proposta di intervento che contempli l’idonea sostituzione dell’esemplare con uno nuovo”.
Da qui la richiesta di revisione del piano: nel frattempo i 190 alberi restano al loro posto.
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