Sono tante le ricette sarde che hanno origini antichissime. Alcune di queste, arrivano dalla cultura ebraica: dal pane purile che ancora viene prodotto in alcuni centri della Sardegna, per finire con la burrida, il tipico piatto cagliaritano.
“La Sardegna porta con sé una memoria ancestrale di una cultura ebraica antica che ha lasciato nell’isola tracce indelebili ancora visibili in alcuni piatti tradizionali – spiega il presidente dell’associaizone Chenàbura Mario Carboni – noi siamo andati alla ricerca di queste tracce decifrando gli elementi di alcuni pietanze le cui origini e il cui significato sarebbero incomprensibili se non riferite alle cultura ebraica”.
Queste tracce sono state raccolte in una ricerca che verrà presentata a Cagliari mercoledì 28 dicembre nella sede dell’associazione al termine di un tour guidato nella giuderia cagliaritana, nel cuore di quel quartiere dove visse una laboriosa e stimata comunità di cui si persero le tracce.
A partire dal 1492 quando anche in Sardegna venne emanato l’editto di Granada con il quale i regnanti aragonesi cacciarono tutti gli ebrei dal regno. Molti ebrei si convertirono forzatamente al cristianesimo pur mantenendo nascostamente le loro abitudini alimentari che si tramandarono di generazione in generazione, perdendo il ricordo dell’origine di quelle consuetudini.
L’associazione Chenàbura ha provato a ricostuire la storia di quella cultura culinaria in questa ricerca intitolata “La cucina sarda di origine ebraica” nell’intento di rivalutare e riscoprire una storia sepolta da troppi anni. La presentazione della ricerca verrà preceduta dal tour della giuderia ad opera di Roberta Carboni, storica dell’arte.
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