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“L’entusiastica nota stampa con cui il presidente Solinas festeggia l’aumento del Pil sardo ha dell’inverosimile, perché la crescita del 4,2% rispetto alla media nazionale, a cui si riferisce, è talmente ben spiegata nel rapporto Istat che non ammette di essere equivocata adducendola, come fa lui, a improbabili meriti dell’azione del governo regionale, ma è esplicitamente ascritta agli effetti del reddito di cittadinanza”. Così l’esponente dem Cesare Moriconi si rivolge in una nota al governatore sardo.

Ma l’effetto della misura di sostegno economico fortemente voluta dai Cinque Stelle riguarda tutto il Mezzogiorno, dove nel 2021 il reddito disponibile delle famiglie ha segnato una crescita rispetto al 2020 rispetto al resto del Paese. Tra le altre, spiega Moroni, “la Basilicata ha fatto registrare un +4,9%, la Puglia un +4,6%, la Campania un +4,4%, tutti chiaramente superiori non solo alla media nazionale ma anche al +4,2% registrato in Sardegna”.

“Ci troviamo di fronte a una consapevole e ingannevole distorsione della realtà economica dell’Isola, che purtroppo confligge con gli effetti tangibili dell’aggravarsi di una crisi drammatica”, attacca Moroni. “Nessun nuovo primato per la nostra Regione che, purtroppo, conserva la sua posizione tra le ultime regioni nella classifica del Pil per abitante, passando dai 21.752 euro del 2019 ai 21.745 euro del 2021, con un incremento, il peggiore dato tra le regioni del Mezzogiorno, pari ad appena 20 euro”. Una cifra irrisoria rispetto alla crescita di Basilicata (675 euro), Puglia (298 euro), Campania (184 euro), Calabria (78 euro) e Sicilia (40 euro).

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