Aumenta la povertà nel Cagliaritano. Oltre 5200 persone sono state costrette a chiedere aiuto alla Caritas diocesana: mille in più rispetto allo scorso anno. La maggior parte delle persone che hanno chiesto sostegno al centro di assistenza sono donne 47,3 contro il 51,3% dello scorso anno). Da ottobre 2021 allo scorso settembre il servizio mensa della Caritas ha erogato circa 90 mila pasti: poco meno di 250 al giorno.
La fotografia dello stato di salute della società cagliaritana è fotografata dal XII dossier intitolato “La carità, la via della pace” illustrato questa mattina. Lo studio ha evidenziato, come ha sottolineato l’arcivescovo di Cagliari e segretario Cei Giuseppe Baturi – una povertà che aumenta e continua a trascinare anche i più giovani che non hanno modo di percepire aiuti. “Confidiamo nel segnale dato dalla capacità di risposta data dalla comunità nell’accoglienza alle persone arrivate da Afghanistan o Ucraina”, ha detto il presule.
Il rapporto della Caritas evidenzia una alta percentuale di italiani che fanno ricorso agli aiuti (68,5%), con un forte incremento di persone di nazionalità ucraina (9,3% contro lo 0,8% l’anno precedente). A chiedere aiuto inoltre sono sempre più i divorziati (dal 6,4 a 7,7%). Pochi senza fissa dimora (12,2%), mentre la maggior parte delle persone che si rivolgono alla Caritas ha una casa (87,8 %).
Quanto al livello di istruzione raddoppia la presenza dei laureati (dal 3,2 al 6,8%) e aumenta significativamente il grado di istruzione delle donne che chiedono aiuto Quanto alla condizione professionale, la maggior parte delle persone che chiedono aiuto è disoccupata (dal 50,7 al 53,7%): moltissime sono donne. Complessivamente il 60% dei cagliaritani che si è rivolto alla Caritas non dispone di alcun reddito o comunque non ha un reddito sufficiente per tirare avanti. Nonostante le necessità siano per lo più economiche, è stato detto, chi si rivolge alla Caritas chiede prima di tutto di essere ascoltato.
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