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Licenziato dalla cooperativa non era riuscito a trovare un altro impiego a parte qualche assistenza a domicilio. Per questo, un infermiere di 50 anni non era stato più in grado di pagare l’assegno di mantenimento alla sua ex moglie e ai due figli avuti insieme a lei.

Di risposta, la donna aveva presentato una querela, ma in seguito al processo l’imputato è stato assolto “perché il fatto non costituisce reato”. Il suo legale, l’avvocata Sabrina Useli, infatti, ha richiamato la sentenza numero 32576 del 2022 che aveva assolto un padre per inadempimento incolpevole.

Il pm aveva chiesto la condanna a due mesi e 600 euro di multa ma il giudice Antonietta Crobu, accogliendo la tesi del difensore Sabrina Useli, ha assolto l’infermiere.

Nel processo l’uomo ha raccontato di aver avuto grosse difficoltà in seguito al licenziamento, che aveva trovato qualche impiego saltuario come assistente a domicilio. Tra i suoi pazienti, anche un’anziana donna che, compresa la situazione di disagio dell’infermiere, gli aveva procurato un alloggio. I famigliari lo aiutavano con la spesa e anche uno dei due figli in aula ha raccontato che il padre non gli ha mai fatto mancare nulla, tant’è che ha deciso di andare a vivere con lui.

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