L’influenza è arrivata a Sassari. Lo dicono i campioni tipizzati dal laboratorio di Virologia speciale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari e comunicati all’Istituto Superiore di Sanità.
Al momento sono 6 i campioni risultati positivi per virus influenzali tra quelli analizzati nel laboratorio diretto dalla professoressa Caterina Serra, che è parte fondamentale della struttura di Microbiologia e Virologia dell’Aou di Sassari, diretta dal professor Salvatore Rubino.
Il laboratorio, che è anche laboratorio di riferimento regionale per la sorveglianza virologica dell’influenza e di altri virus respiratori “InfluNet& RespirVirNet”, ha individuato il virus influenzale A/H3N2 in cinque campioni appartenenti a bambini di età compresa tra uno e dodici anni, ricoverati nelle strutture dell’Aou di Sassari. Il sesto campione, invece, appartiene a una giovane trentenne. I campioni sono stati analizzati nelle prime settimane di novembre e rientrano nell’attività di sorveglianza avviata sulle sindromi simil-influenzali, dei virus influenzali, del SARS-CoV-2 e di altri virus respiratori ed effettuata sui pazienti sintomatici ricoverati.
Nuova stagione influenzale
Ma quella che si sta registrando quest’anno è già una situazione diversa rispetto agli anni precedenti. Da un raffronto con le “stagioni influenzali” precedenti, infatti, ci si accorge che quelle relative agli ultimi tre anni (2019-2020, 2020-2021 e 2021-2022) hanno avuto un’incidenza molto bassa. Gli anni più indietro, poi, mostrano un picco dell’influenza localizzato nella seconda – terza settimana di febbraio, periodo tipico di massima diffusione anche in Sardegna.
“Quello di quest’anno è ben diverso – sottolinea la professoressa Caterina Serra – con una elevatissima incidenza già da novembre. Una situazione simile si era registrata soltanto nel 2009, cioè nel periodo pandemico della H1N1”. L’utilizzo sistematico della mascherina e il lockdown hanno bloccato il virus influenzale in questi anni. “I dispositivi di protezione – aggiunge la docente – ci hanno salvaguardato dal SARS-CoV-2 e dagli altri virus respiratori. L’allentamento di queste misure ha nuovamente consentito la circolazione di questi virus. Si aggiunga che chi non ha mai fatto il vaccino contro l’influenza non ha sviluppato gli anticorpi e chi, invece, in questi anni non lo ha rifatto si trova con una copertura molto più bassa”.
Secondo i dati divulgati dalla rete Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità, rete italiana di sorveglianza dell’influenza, il numero dei casi di sindromi simil-influenzali sta crescendo notevolmente in Italia. Nella 47° settimana del 2022, compresa tra il 21 e il 27 novembre, l’incidenza è stata pari a 12,9 casi per mille assistiti (9,5 nella settimana precedente). A essere più colpite sono le fasce di età pediatrica, in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni, con un’incidenza di 40,8 casi per mille assistiti.
Per chi contrae l’influenza, la sintomatologia è sempre la stessa: febbre alta, tosse, raffreddore, che può sfociare in problemi ai bronchi o patologie più gravi. “È chiaro – afferma la responsabile del laboratorio, Caterina Serra – che più alto è il numero delle infezioni più alto potrebbe essere il numero delle persone a rischio, che possono avere anche delle conseguenze gravi”.
La sorveglianza sui virus respiratori
Il laboratorio come previsto dal protocollo InfluNet& RespirVirNet come nella passata stagione influenzale anche quest’anno ha avviato la sorveglianza per altri virus respiratori come quello sinciziale (VRS), il Rhinovirus, il virus Parainfluenzali, i Coronavirus diversi dal SARS-CoV-2, Adenovirus e il Metapneumovirus.
Il consiglio per evitare di contrarli è ancora quello di utilizzare le mascherine e igienizzare le mani oltre, chiaramente, a effettuare la vaccinazione antinfluenzale.
“Dai dati generali a disposizione – riprende Serra – emerge che la prevalenza, circa il 92 per cento dei casi di influenza, è data dal virus di tipo A sottotipo H3N2 e in minima parte H1N1. Soltanto in 2 casi, invece, era influenza da virus di tipo B, lineaggio B/Victoria”. La docente, poi, fa notare che “al momento, i ceppi caratterizzati geneticamente sembrano avere le caratteristiche di virus compresi nella composizione del vaccino di quest’anno. Chi è vaccinato ha una buona copertura”.
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