“Cambiando l’ordine dei fattori non cambierà nulla per la Sardegna, questa è una Giunta senza una visione programmatica e una capacità di spesa, per cui solo il ritorno alle urne può dare speranza e un futuro ai Sardi”. Piero Comandini, consigliere regionale del Partito democratico, sintetizza così la sua posizione in un centrosinistra sardo per la verità stranamente silenzioso dopo il varo – dopo qualche giorno dedicato agli ultimi assestamenti – del Solinas Bis con cui il presidente della Regione si appresta ad affrontare l’ultimo scorcio di legislatura.
L’unica dichiarazione finora pervenuta nelle mail delle testate giornalistiche è quella di Laura Caddeo, consigliera regionale del Gruppo Demos. “Dopo mesi di tira e molla, indecisioni, giochi di prestigio e promesse disattese, col favore delle tenebre il presidente Solinas è riuscito a riempire finalmente le caselle di una giunta che ha come esclusivo scopo il tirare a campare”, scrive Caddeo, affermando senza mezzi termini che” gli unici interessi che Solinas ha cercato di soddisfare, nella disperazione di chi dovrà cercarsi un lavoro a breve, sono quelli dei partiti della sua maggioranza. Questa nuova giunta regionale, nuova per modo di dire perché si tratta per lo più di un semplice scambio di poltrone, non nasce perché il presidente ha finalmente capito il momento storico che stiamo attraversando e ha deciso di rispondere energicamente, anche se in articulo mortis, alle emergenze della Sardegna. Ai sardi toccherà un altro anno di nulla, di astratti proclami, di fondi stanziati e tenuti fermi pronti per essere gettati a pioggia in campagna elettorale nella speranza di riuscire a ingannare gli elettori ancora una volta”.
Usa l’ironia per descrivere il fine settimana appena trascorso Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti. “Le ultime 48 ore sono state le uniche dell’attuale legislatura in cui la Giunta regionale non ha fatto danni e non ci ha fatto vergognare della sua pochezza. Perché non c‘e: il Presidente venerdì ha comunicato di aver “azzerato” la Giunta e aver avocato a se tutte le deleghe. Poi nei giorni seguenti pare abbia avuto qualche problemino con l’applicazione del manuale Cencelli e così quello che sarebbe dovuto essere un blitz è diventato il solito tranquillo weekend di paura”.
Non ha invece ancora rotto il silenzio la portavoce del Movimento Cinque Stelle Desiré Manca che ieri in una diretta sulle sue pagine social aveva accusato il presidente Solinas di aver tenuto per otto mesi in ostaggio il consiglio regionale con la questione del rimpasto, o azzeramento che dir si voglia, della Giunta.
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