“L’attuale Governo ripete l’errore dei governi passati e continua a fare bancomat sui pensionati italiani. Dopo meno di un mese dal decreto che ufficializzava la rivalutazione delle pensioni del 7,3%, l’esecutivo fa marcia indietro con la legge di bilancio, prevedendo un taglio della perequazione per il 2023. È un fatto molto grave perché non dà certezza dei diritti ai pensionati italiani e costituisce un intervento che va in direzione opposta alla necessità di aumentare il reddito dei pensionati, anche al fine di sostenere i consumi ed evitare che l’Italia vada, nel 2023, in recessione economica”.
L’Esecutivo regionale della Uil Pensionati Sardegna, riunitosi ieri a Cagliari, fa propria la dichiarazione congiunta del segretario Nazionale Uil Confederale Domenico Proietti e del Segretario Generale Uil Pensionati Nazionale Carmelo Barbagallo e rilancia anche in Sardegna la mobilitazione della categoria sulla vertenza pensioni.
“La UIL e la UILP si batteranno anche attraverso forme di mobilitazione affinché questa profonda ingiustizia sia eliminata”, annuncia il segretario generale della Uil Pensionati Sardegna Rinaldo Mereu, evidenziando come – in base alla simulazione effettuata dal centro studi della UILP Nazionale – anche per i pensionati sardi la riduzione di potere d’acquisto si tradurrà in una perdita netta di circa 450 euro all’anno per una pensione superiore alle 4 volte il minimo (2.100 euro mensili lordi), ma inferiore alle 5 volte (2.600 euro mensili lordi).
Quanto alla situazione regionale, la UilP Sardegna – pur ritenendo positivo l’impegno del Presidente Solinas per l’apertura dei tavoli di confronto “in primis della Sanità e del Socio-assistenziale” – rivendica un maggiore coinvolgimento della categoria da parte dei direttori generali delle ASL e dei presidenti dei distretti, sulla partecipazione alla definizione dell’atto aziendale che deve prevedere soluzioni condivise rispetto alle scelte strategiche e gestionali aziendali, in relazione all’effettiva rispondenza dei bisogni sanitari e assistenziali delle “persone”.
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