Nella serata di ieri a Cagliari, alle 18 in Piazza Vittime della Moby Prince, si è tenuto un presidio per la libertà di protesta e di manifestazione organizzato unitariamente da Più Europa, Partito Democratico, Progressisti, Demos, Articolo 1, Possibile, Progetto comune per Cagliari, Sinistra per Cagliari, Partito della Rifondazione Comunista, Volt, Giovani Democratici, ANPI, Scuola di cultura politica Francesco Cocco, Circolo Rosselli e A Innantis.
Il “presidio dei 49” è stato chiamato ironicamente, in riferimento al nuovo articolo 434 bis del codice penale, balzato alle cronache come “decreto anti rave”. Secondo la nuova normativa, infatti, sarebbero sufficienti 50 persone per punire “l’invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.
Una norma ora in fase di revisione dallo stesso Parlamento, in quanto, a detta anche di diversi giuristi e costituzionalisti, lascerebbe ampio spazio di interpretazione da parte dei Prefetti.
Son tante le voci che si sono opposte contro la nuova normativa che ne chiedono il ritiro immediato. Voci che si son fatte sentire anche nel capoluogo sardo, nel presidio in cui hanno preso la parola Aldo Luchi, Patrizio Rovelli, Giulia Andreozzi, Lorenzo Moroni, tra gli altri.
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