Sono circa una sessantina gli animali sopravvissuti alle operazioni di depopolamento imposte dall’ASL di Cagliari in seguito al rinvenimento di alcuni uccelli positivi al virus dell’influenza aviaria. Dopo la sospensione delle le uccisioni degli animali nel parco di Monte Urpinu, ribadita dal sindaco di Cagliari Paolo Truzzu sulle sue pagine social, è tempo di bilanci sulla gestione dell’emergenza aviaria.
“Abbiamo avuto interlocuzioni continue con la Asl in questi giorni e stamattina si è deciso di sospendere gli abbattimenti – ha scritto Truzzu -. La situazione è monitorata costantemente al fine di verificare la salute dei volatili rimasti e il parco resterà chiuso fino a che non sarà in completa sicurezza. In un momento tragico e di forte dolore per la nostra comunità la nostra prima preoccupazione è stata garantire la sicurezza delle persone e cercare di salvare quanti più volatili possibile”.
“Siamo molto felici per questo risultato – afferma Roberto Corona, responsabile della sede LAV di Cagliari – ottenuto grazie alla perseveranza di decine di animalisti, associazioni e semplici cittadini che da quasi due settimane presidiano costantemente il parco chiedendo la salvezza degli animali.”
La LAV è da subito intervenuta presso la Regione e l’ASL chiedendo che le operazioni di uccisione fossero bloccate, in analogia a quanto accaduto a gennaio scorso in una identica situazione accaduta in provincia di Firenze, dove però l’ASL locale, pur nel rispetto delle norme europee e nazionali, aveva deciso di mantenere in vita gli animali, a dimostrazione che anche a Cagliari un’altra soluzione, rispettosa della vita degli animali e della salute pubblica, era possibile.
“Ora chiediamo che il Sindaco di Cagliari formalizzi con un ulteriore atto lo stop definitivo alle operazioni di uccisione – conclude la LAV – mettendo allo stesso tempo in sicurezza gli animali salvati e garantendo loro cure e sicurezza fino a fine vita naturale.”
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