Questa mattina all’Istituto Scudi di San Martino è stato consegnato il premio, che rappresenta una delle onorificenze più significative della regione Toscana, anche a due poliziotti della Questura di Cagliari, protagonisti di un gesto di coraggio, purtroppo però senza lieto fine.
Siamo ad Assemini, dove intorno alle 6,30 del 24 settembre dello scorso anno due agenti delle volanti del capoluogo sardo, l’assistente Capo Marco Marras e l’agente scelto Loris Tola, vengono inviati a fine turno dalla Questura. La loro missione è fermare urgentemente un cittadino romeno che poco prima aveva chiamato la Polizia di Stato riferendo al telefono che di lì a poco avrebbe dato fuoco con la benzina al suo vecchio datore di lavoro.
In una manciata di minuti la “pantera” percorre una ventina di chilometri, raggiungendo così la cittadina dove i tutori dell’ordine si preoccupano subito di allertare e mettere al sicuro la potenziale vittima dello sconsiderato gesto annunciato.
Rapide ricerche portano ad individuare in zona un uomo seduto su una panchina con un grosso secchio in mezzo alle gambe.
Appena i due agenti si avvicinano, capiscono che i propositi del malintenzionato sono cambiati: oramai vuole solo farla finita con se stesso. I poliziotti non hanno neanche il tempo di provare a dissuaderlo: l’uomo infila le braccia nel secchio pieno di combustibile e tira fuori un accendino.
A questo punto i due agenti intervengono: il capo pattuglia si getta coraggiosamente su quell’uomo del quale pochi istanti prima aveva colto lo sguardo triste e sconsolato. Marco cerca in tutti i modi di fermarlo ma oramai è troppo tardi: viene travolto da una fiamma violenta che non risparmia nessuno dei due. Loris, che nel frattempo anche lui si era avvicinato per impedire il peggio, resta miracolosamente illeso dal fuoco, ma si ritrova di fronte due torce umane, una delle quali è il suo amico e compagno di pattuglia.
Nessuno è addestrato per fronteggiare queste raccapriccianti situazioni, ma non può finire così: mantiene la calma, corre verso l’auto della polizia, afferra al volo l’estintore in dotazione e da solo doma l’incendio in meno di un interminabile minuto.
Poi sfila gli scarponi ormai fusi dai piedi del suo collega e cerca, per quanto possibile, di dare sollievo ai due feriti, bagnando i loro corpi visibilmente ustionati.
Arrivano quasi subito i soccorsi e, mentre le urla di dolore si fanno strazianti, le ambulanze partono cariche verso l’ospedale di Sassari, il più vicino attrezzato per queste urgenze. Pochi giorni dopo l’uomo, la cui disperazione ha finito per guidare la sua mano, non ce l’ha fatta. Marco riporta invece ustioni di terzo grado su oltre il quaranta per cento del corpo e per lui inizia una lunga e dolorosa degenza, sostenuto sempre da Loris.
La vita lo chiama ad affrontare nuovamente un’altra prova di coraggio e lui non si tira indietro: reagisce, si rimette in piedi e, appena le sue condizione lo permettono, chiede di rientrare in servizio a bordo di una volante insieme all’amico Loris.
Questa storia arriva naturalmente al Dipartimento della Pubblica Sicurezza e i protagonisti della vicenda vengono promossi a vice sovrintendente e assistente della Polizia di Stato.
Ieri mattina il questore di Firenze, Maurizio Auriemma, ha ricevuto i due poliziotti sardi con i quali si è voluto personalmente congratulare, elogiando proprio il loro coraggio, l’altruismo, la determinazione, il forte senso del dovere e l’amore disinteressato per la vita umana che hanno indubbiamente dimostrato con il loro gesto all’insegna dei valori propri della Polizia di Stato.
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