Notizie Cagliari Sicurezza all’Università, Sara Piu: “Risposte celeri o torniamo in piazza”

Sicurezza all’Università, Sara Piu: “Risposte celeri o torniamo in piazza”

Sara Piu è consigliera di amministrazione dell'ateneo cagliaritano. A Cagliaripad ha raccontato lo stato della protesta degli studenti e quali risposte si aspettano nei prossimi giorni.

Sono trascorsi poco più di dieci giorni dalla serata che ha visto il crollo di un edificio dell’Università di Cagliari. Sono state avviate le indagini per capirne i motivi e sono in corso rilievi e sopralluoghi per valutare la sicurezza di tutti gli edifici studenteschi.

Nel mentre gli studenti attendono di capire se potranno proseguire in sicurezza il proprio percorso universitario. Sara Piu è consigliera di amministrazione dell’ateneo cagliaritano, ed è il volto più riconoscibile della protesta degli studenti, che ancora va avanti.

A Cagliaripad ha raccontato lo stato della protesta degli studenti e quali risposte si aspettano.

A che punto è la vostra protesta?

In questo momento stiamo aspettando che finiscano i sopralluoghi e nel caso, se non avremo risposte, torneremo a manifestare. Vogliamo essere certi che gli edifici in cui facciamo lezione siano sicuri. Senza risposte, come il giorno della manifestazione, siamo in grado di organizzarci subito e tornare in piazza. Possiamo farlo in pochissime ore. Il rettore è l’unico che ci può dare risposte. Aspettiamo e vediamo.

Avevate avuto delle avvisaglie su quanto è accaduto?

Sicuramente ci eravamo abituati a vedere l’umidità nei soffiti, però una cosa del genere no, non ce l’aspettavamo. Nonostante i rumori che si sentivano. Ma si pensava fossero rumori dell’audio dell’aula ma non rumori dei muri.

Che sostegno avete avuto dalla politica, dai docenti e dai colleghi di altre università?

Dalla politica, a parte i partiti di sinistra come il Partito Democratico e Sinistra/Verdi, non abbiamo avuto altri sostegni e nessuno si è fatto sentire. Con i professori siamo a contatto ogni giorno per muoverci insieme. Anche loro rischiano la vita come noi, e quindi siamo tutti uniti in questo momento. Diversi gruppi di universitari ci hanno mandato la loro solidarietà, come Primavera degli Studenti, l’Unione degli Universitarie e altre associazioni che hanno manifestato per noi e con noi. Sui social e non solo si sono spesi per la nostra causa.

Cosa possono fare le istituzioni per voi?

Parliamo sempre di trasporti, mense e servizi abitativi, che non bastano mai. Si tratta di servizi base di cui abbiamo bisogno e non si sa perché dobbiamo aspettare che succeda qualcosa di grave affinché si smuova qualcosa.

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