Notizie Cagliari Anche a Cagliari arriva l’Affido Culturale | Ecco come funziona

Anche a Cagliari arriva l’Affido Culturale | Ecco come funziona

Un progetto che ha già convinto oltre 25 realtà culturali del territorio, tra imprese e associazioni, con l'obiettivo di contrastare la povertà educativa minorile

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Solidarietà, incontro, conoscenza, condivisione: sono i valori che ispirano il concetto dell’Affido Culturale, un progetto selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che dopo Napoli, Roma, Modena, Bari e Milano arriva anche a Cagliari grazie all’impegno della Cooperativa Panta Rei Sardegna con il suo “Progetto Outsiders” e all’adesione di oltre 25 realtà culturali del territorio, tra imprese e associazioni.

L’idea di fondo dell’Affido Culturale è molto semplice. Un genitore, che abitualmente frequenta con i suoi figli il cinema, il teatro, il museo o la libreria, porta con sé anche una bambina o un bambino – eventualmente con un membro della sua famiglia– che in questi luoghi non entrerebbe per diversi motivi: economici, di difficoltà linguistica, di salute o altro. Si crea così la possibilità di offrire delle opportunità culturali ai giovanissimi e spesso anche alle loro famiglie, e allo stesso tempo di rinforzare le relazioni e i legami, in una visione solidale e concreta della società.

Il progetto è finanziato dal bando “Un passo avanti” promosso dall’impresa sociale “Con i bambini”, che accede al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nato da un Protocollo di Intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo, è partito inizialmente in quattro città e successivamente replicato in quanto modello di successo per le sue caratteristiche moderne e innovative nel sistema sociale.

Affido Culturale si struttura a Cagliari grazie ad Outsiders, il progetto sperimentale e innovativo finanziato dall’Impresa sociale “Con i Bambini” che, dal 2020 porta avanti azioni di contrasto alla povertà educativa insieme a una rete di partner pubblici e privati.

Il progetto propone di mobilitare, contro la povertà educativa, delle “famiglie risorsa”, valorizzando l’esperienza dell’affido familiare, ma declinandola sullo specifico della fruizione di prodotti e servizi culturali. È proprio da questo spunto che Panta Rei Sardegna ha tratto ispirazione per organizzare l’Affido Culturale a Cagliari: L’idea è nata dalla nostra pregressa esperienza nell’affiancamento familiare”, racconta la vicepresidente Marta Chessa. “Sempre nell’ambito di un progetto nazionale finanziato da CiB abbiamo avuto modo di sperimentare l’affiancamento familiare secondo il modello ‘Una famiglia per una famiglia’ della Fondazione Paideia di Torino – spiega Chessa –. Quella dell’affiancamento familiare è stata un’esperienza formidabile che ha concorso a migliorare il benessere di 8 bambini (ogni affiancamento familiare dura un anno). L’idea dell’Affido culturale completa le nostre azioni di solidarietà familiare e per questo ci è sembrata una magnifica occasione”.

La peculiarità del progetto declinato a Cagliari sta proprio nel potenziare ulteriormente il concetto di Rete e di coinvolgimento del territorio: gli esercenti culturali che aderiscono saranno pagati con uno strumento che si chiama LocalPay e che è stato implementato da Sardex, che è anche partner di Outsiders. La caratteristica delle LocalPay è la possibilità di mettere in rete gli esercenti che aderiscono al progetto senza nessun costo per l’esercente destinando il 3% di quanto ricevono in LocalPay a progetti ideati dai bambini. Inoltre, non c’è nessun costo per le persone che intendono diventare “affidatari culturali”: attraverso la LocalPay le famiglie hanno un budget da spendere presso gli esercenti culturali che aderiscono alla rete.

“Con l’utilizzo della Localpay le risorse economiche diventano strumento positivo e di responsabilità sociale. Merchant, associazioni culturali e di volontariato diventano inclusivi in rete prima, tramite la piattaforma, e in società poi, con le loro attività. Di fatto, in questo modo sta sorgendo una nuova Comunità educativa ed educante in città, perché i Merchant e Associazioni sono parte attiva e propositiva del progetto; sta nascendo, per scelta, un modello fresco e riconoscibile”. Così Gianpaolo Marras (Sardex), a conferma della forte vocazione comunitaria dell’iniziativa, che diviene anche per gli aderenti un modo concreto di testimoniare che un’altra società – inclusiva, solidale, sostenibile e coesa- è possibile. Tutti i “merchant” coinvolti nell’iniziativa hanno infatti manifestato grande interesse alla creazione di una rete non solo territoriale, ma sociale che coinvolga tutta la cittadinanza.

“Affido Culturale può essere fatto da tutti, persone singole, coppie e famiglie. Attualmente il Panta Rei Sardegna ha una rete di persone e famiglie disponibili ad essere una risorsa per altre famiglie e altri bambini ma abbiamo bisogno che la rete della solidarietà familiare cresca”, spiega Marta Chessa. “Ognuno dona il tempo che può per un bambino o una bambina che rischia di non avere parità di accesso alle risorse culturali della Città”.

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