Mancanza di personale medico di base, di specialisti, strutture accorpare e risorse economiche esigue. Per questo i sindaci della Trexenta hanno deciso di manifestare fortemente la propria preoccupazione per il lento smantellamento della sanità territoriale.

I problemi andrebbero avanti da anni. “Dal ottobre 2019, nel consultorio mancano l’assistente sociale, il pediatra e il ginecologo, il Dirigente medico Responsabile delle cure domiciliari e del Punto Unico di Accesso. Sono scoperte le ore di fisiatria e manca uno specialista che possa effettuare le visite a domicilio per i malati oncologici”.

Ma non solo. I sindaci lamentano anche un progressivo e gravissimo depotenziamento del servizio di distribuzione farmaci distrettuale e la mancata sostituzione di medici trasferiti o collocati in pensione.  Il servizio 118 medicalizzato talvolta svolge interi turni senza il medico a bordo.

“Come se non bastasse, nella approvazione preliminare dell’atto aziendale apprendiamo con stupore e sgomento, che la Struttura Complessa – Centro di salute mentale che afferiva al territorio della Trexenta (Cagliari 4) viene totalmente eliminata per accorparla ad un’unica Struttura Complessa – Centro di Salute Mentale di Assemini. E che il budget assegnato per l’erogazione di servizi in convenzione da parte delle strutture private del territorio sono da tempo esauriti” spiegano in una nota.

A questo punto, intendono chiamare a raccolta anche i comuni del Sarrabus – Gerrei e del Sarcidano – Barbagia di Seulo per una battaglia comune e una riflessione approfondita sul futuro della sanità territoriale in Trexenta e in tutto il distretto sanitario.

Chiedono dunque che “l’atto aziendale non sia approvato nello schema proposto ma che si provveda a reintegrare la struttura complessa – Centro di Salute Mentale (Cagliari 4) oltre che si avvii in tempi celeri un piano per la sostituzione del personale mancante al fine di garantire i servizi sanitari a tutta la cittadinanza”.

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