La protesta degli educatori tenutasi ieri mattina sotto il palazzo della Regione ha avuto i risultati sperati. Il Consiglio regionale infatti ha approvato l’integrazione dei fondi per il supporto organizzativo per gli studenti e studentesse con disabilità di tutta la Sardegna. Sono 19,5 milioni di euro aggiuntivi per il triennio rispetto ai 39 milioni già stanziati per un totale di 58,5 milioni. Una proposta dell’aula del Consiglio accolta e sostenuta dall’assessore regionale all’Istruzione Andrea Biancareddu.

Nell’anno scolastico appena iniziato – aggiunge Marco Espa presidente nazionale ABC e membro della giunta FISH – gli studenti e studentesse con disabilità nelle scuole sarde sono 8.530 su un totale di 187.176 totali, di cui 3.093 nelle scuole secondarie di secondo grado, un incremento del 4,56%. Così la Sardegna registra l’incremento più alto fra tutte le regioni italiane”.

“Il nostro primo pensiero – commenta Francesca Palmas, responsabile Scuola ABC Associazione Bambini Cerebrolesi e portavoce delle associazioni tra cui FISH Sardegna e Diversamente Odv – che si sono immediatamente attivate per risolvere il problema che ha angosciato migliaia di famiglie in Sardegna di alunni con disabilità e gli educatori professionali che soddisfacevano questo percorso inclusivo è per le alunne e gli alunni con disabilità, che avranno garantito il loro diritto all’inclusione nella scuola pubblica”.

“La vigente normativa (legge 104/92, D.lgs. n. 112/98 e L.R. n.9/2006) di riferimento – continua Palmas – in materia di supporto organizzativo a favore degli studenti con disabilità  o in situazioni di svantaggio, assegna agli Enti Locali una serie di funzioni e compiti tra cui il servizio di trasporto e l’assistenza specialistica (per le scuole primarie e di secondaria di I grado ai Comuni e per le scuole superiori alle Province e Città Metropolitane)”.

“Quest’anno scolastico – aggiunge Palmas – si è registrato un rallentamento dovuto ad uno stanziamento di risorse insufficienti a coprire l’intero fabbisogno, in base alle richieste espresse nei singoli PEI (Piani Educativi Individualizzati) di ogni singolo studente e studentessa con disabilità. Questo ha comportato un ritardo nell’avvio del servizio fin dal primo giorno di scuola, e una riduzione delle ore dello stesso, per riuscire ad arrivare a fine dicembre 2022”.

Ora però gli studenti con disabilità potranno tornare tra i banchi di scuola a tempo pieno, nel rispetto del diritto allo studio.

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