(Foto credit: Andrea Fenu)

Il crollo dell’edificio in via Trentino dello scorso martedì 18 ottobre ha riportato l’attenzione mediatica verso l’annosa questione dell’edilizia scolastica e universitaria.

La tragedia sfiorata a Cagliari, infatti, è soltanto una delle tante registrate anche nel resto d’Italia. Dall’inizio dell’anno scolastico ci son stati ben 10 episodi di crolli o distacchi di intonaco nelle scuole ed università italiane.

La prima ragione è da ricercare nell’età anagrafica delle strutture scolastiche e universitarie: in Italia 3 edifici su 4 superano i 40 anni. Secondo l’indagine condotta dal Miur, infatti, il 43,8% delle strutture scolastiche e universitarie son state realizzate tra il 1961 e il 1980; il 15,6% tra il 1946 e il 1960; l’11,4% tra il 1900 e il 1945 e il 4,2% addirittura prima del 1900. Soltanto il 25% degli edifici è stato costruito dopo il 1980.

Gli studenti continuano a mobilitarsi e chiedere maggiori interventi negli edifici che frequentano quotidianamente per seguire le lezioni o studiare. Le denunce riguardano prevalentemente l’inagibilità di bagni e rampe di scale, l’inattività di riscaldamenti o sistemi di aerazione, oltre al già citato crollo dei soffitti, la fuoriuscita delle tubature, l’allagamento di intere aule e corridoi.

Da parte sua, il Miur ha stanziato oltre 1,4 miliardi di euro per l’edilizia universitaria in un bando attivo tra il 2021 e il 2035. I finanziamenti servono a cofinanziare la costruzione, la ristrutturazione, l’ampliamento, la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico degli edifici scolastici ed universitari adibiti all’insegnamento e alla didattica.

A questo decreto si aggiunge anche uno stanziamento di 75 milioni di euro – 1 milione e 156 mila dei quali all’Università di Cagliari – per cofinanziare programmi di intervento finalizzati all’adeguamento alla normativa antincendio. Ogni ateneo o istituto riceverà da un minimo di 350 mila euro a un massimo variabile in proporzione alle dimensioni della popolazione studentesca e ai costi standard degli edifici stessi.

Va ricordato, però, che la manutenzione degli atenei italiani è responsabilità degli atenei stessi da più di 10 anni in quanto Enti autonomi.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it