Uno dei fiori all’occhiello della sanità sarda, il Microcitemico di Cagliari, è ridotto a una gestione molto disorganizzata e piena di carenze. Lo denuncia la Fials in una nota.

Le segnalazioni che giungono con estrema frequenza hanno in comune un progressivo indebolimento delle prestazioni sanitarie erogate ai piccoli cittadini ed alle loro famiglie” viene spiegato nel comunicato. “Il centro trapianti midollo osseo CTMO risulta spesso chiuso per lunghi periodi dell’anno, ma la struttura – senza essere utilizzata – continua ad essere pienamente attiva con un costo sostenuto dalla collettività”. 

Lo stesso piano, il quinto, ospita anche la struttura della oncoematologia. Per far fronte alla continua richiesta di posti letto, insufficiente in relazione alla quantità di pazienti affetti da patologie oncoematologiche, ricorre a quelli della clinica pediatrica ospitata al sesto piano. Anziché riaprire il CTMO, invece, creando notevoli disagi alle capacità operative di tutto il personale di assistenza.

Ma non solo. “Un altro giro di posta è rappresentato dalle carenze generate dal CUP, con ancora in funzione quello dell’Arnas Brotzu e non quello della Asl 8 Cagliari. Allo stato attuale parrebbe infatti che le liste delle TAC e delle RMN siano state aperte ai pazienti adulti, limitando di fatto l’accesso a quelle pediatriche. Così si genera un allungamento delle liste d’attesa e non un suo abbattimento”.

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