Sgomento e preoccupazione. Sono queste le reazioni di centinaia di studenti, docenti e lavoratori della pubblica amministrazione in seguito al crollo dell’Aula magna della facoltà di Lingue (ex Geologia) dell’Università di Cagliari, in via Trentino.

“Nella notte a #Cagliari è crollata l’Aula Magna della Facoltà di Geologia che al mattino ospita gli studenti della facoltà di Lingue. Mi vengono i brividi al pensiero di cosa sarebbe accaduto se l’edificio fosse crollato solo poche ore prima. Una tragedia evitata per pura casualità, ma che tristezza immensa!”, commenta Claudia Medda del Terzo Polo.

Sulla stessa linea il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: “Gli edifici che ospitano scuole, università, ospedali e ogni altro ufficio pubblico NON devono crollare nemmeno in caso di terremoto. Figuriamoci quando il terremoto non c’è. Devono essere costruiti nel rispetto di norme severe e con la stessa precisione ne va assicurata la manutenzione e verificata l’integrità, senza deroghe o sconti”. “Verrà presto il momento in cui saranno accertate le responsabilità – continua Agus -. Adesso la priorità assoluta è la verifica delle condizioni di sicurezza dei locali dell’Università e dell’ente regionale per il diritto allo studio”. “Quello che è successo lascia sgomenti: il patto di ciascun cittadino con lo Stato si basa prima di tutto sulla salvaguardia della propria sicurezza. È quel patto, non solo le mura del patrimonio edilizio pubblico, ad essere incrinato”, conclude Agus.

“Si è rischiata una tragedia. Poche ore prima quell’aula era affollata di ragazze e ragazzi. Tutto ciò è inconcepibile e vergognoso per un Paese civile. Sono tantissime le aule, palestre, sale mensa fatiscenti e senza tutte le certificazioni nella nostra isola. Urge un monitoraggio certo e un grande piano di messa in sicurezza”, commenta Eugenio Lai del gruppo Leu. “Serve invertire l’ordine delle priorità e rimettere l’istruzione e i servizi pubblici in cima. Non si può aspettare la tragedia o peggio ancora piangere come i coccodrilli a posteriori”.

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