Pierluigi Saiu (Archivio Cagliaripad)

Rispetto dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio regionale, con un intervento deciso e mirato per supportare i presidi in difficoltà, come quello Nuorese, distribuendo il personale medico in base a un indice di sofferenza dei presidi. È la richiesta che arriva dal capogruppo della Lega, Pierluigi Saiu, che, questa mattina, ha formalmente inoltrato al presidente della Commissione Sanità una richiesta di convocazione dell’assessore della Sanità Mario Nieddu e dei vertici di Ares per discutere i provvedimenti che sono stati adottati o che dovranno essere adottati per garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio regionale.

“Il reclutamento del personale medico oggi non contiene meccanismi correttivi e questo comporta un impoverimento di tutti i presidi ad eccezione di quelli di Cagliari e Sassari, con gravi squilibri e forti inefficienze. È più importante  garantire il diritto alle cure di un cittadino oppure assecondare la volontà di un medico di andare a Cagliari o Sassari? Mi sembra evidente – ha affermato Saiu –  che al primo posto dev’essere messo il diritto alla salute del cittadino e tutti gli altri interessi non possono che essere soccombenti. La distribuzione del personale medico oggi è squilibrata”.

“L’unica via possibile – ha proseguito il capogruppo della Lega – è di prevedere un reclutamento sulla base dell’indice di sofferenza delle strutture. La politica e le Aziende devono essere in grado di governare questi processi, non di subirli. Se a Nuoro, per fare un esempio, manca un urologo il reparto chiude. Se manca un chirurgo non si completano i turni”.

Saiu ha poi proseguito: “Garantire l’efficienza dei presidi sui territori mette al sicuro gli stessi hub di Cagliari e Sassari che da soli non sono in grado di assicurare tutte le prestazioni necessarie. Ho quindi chiesto che il tema sia discusso e si trovi una soluzione efficace perché è ormai chiaro a tutti che la situazione negli ospedali della Sardegna è diventata insostenibile. L’unica via percorribile  – ha concluso Saiu – è quella di un riequilibrio vero e bisogna avere il coraggio di seguirla. Ed è ciò che ho intenzione di fare: lottare per ottenerla, per garantire un livello adeguato delle prestazioni sanitarie nel mio territorio e negli altri territori della Sardegna più in difficoltà”.

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