La Regione faccia pressione sul governo perché intensifichi lo sforzo diplomatico sulla guerra in Ucraina affinché partano i negoziati di pace, venga ripristinato il diritto internazionale e si fermi il massacro dei civili ucraini. Lo chiede una mozione, promossa da Sinistra italiana e depositata nel Consiglio regionale dal gruppo LeU Sardigna – Articolo 1 – Demos – Possibile, primo firmatario il capogruppo Eugenio Lai.
“A quasi otto mesi dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russi – – si legge nel documento sottoscritto anche da Daniele Cocco, Laura Caddeo e Maria Laura Orrù – assistiamo con sconcerto e apprensione all’evoluzione della crisi con una preoccupante intensificazione dello scontro che potrebbe portare all’utilizzo di armi nucleari tattiche e strategiche da parte della Russia.” Il conflitto in corso nell’est Europa, inoltre, oltre alla distruzione e alla morte che sta portando in Ucraina, “sta causando pesanti ripercussioni nell’approvvigionamenti di cibo, materie prime ed energia”.
“In ossequio all’articolo 11 della Costituzione Italiana – dicono ancora gli esponenti del gruppo LADP – è fondamentale favorire tutti gli impulsi funzionali ad una risoluzione non violenta del conflitto, per scongiurare anche che tale guerra si trasformi in una gara al potenziamento degli arsenali, con forte rischio di trascinamento dell’Europa e dell’Italia nel conflitto”.
Per questo, con l’obiettivo del dialogo e della soluzione pacifica del conflitto, “è necessaria una imponente mobilitazione contro la spirale militare, reclamando un ruolo di pace per l’Italia e l’Europa intera”. “Anche la Sardegna può fare la sua parte – concludono Lai, Cocco, Caddeo e Orrù -: pertanto, con la mozione, il Consiglio regionale impegnerebbe il Presidente della Regione Christian Solinas “ad assumere tutte le iniziative necessarie nei confronti del Governo italiano affinché si adoperi, attraverso i canali diplomatici, per la ripresa dei negoziati ed il superamento del conflitto armato, per il ripristino del diritto internazionale ed il ritiro delle truppe, a tutela e protezione dei civili”.
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