“Non siamo a Kiev, tanto meno a Beirut o in una zona terremotata; siamo al Pronto Soccorso del Santissima Trinità”. Esordiva così una nota della Fials indirizzata al direttore generale della Asl 8 di Cagliari Marcello Tidore, per segnalare (con tanto di fotografie) la drammatica situazione in cui versa il pronto soccorso del presidio ospedaliero SS Trinità di Cagliari.
La replica dell’azienda non si è fatta attendere. “La Fials rappresenta una realtà che non è quella della struttura presso la quale sono assistiti con dignità e professionalità tutti i pazienti – precisa Tidore –. Insieme con l’ospedale Binaghi di Cagliari siamo hub regionali per i pazienti covid, quindi è nostro onere assistere queste persone nel miglior modo possibile offrendo un servizio di alto livello anche in questo momento storico”.
“Abbiamo ritenuto prudente conservare attivi i posti letto covid anche se non completamente utilizzati nelle settimane successive all’apertura delle scuole in quanto anche l’anno scorso, nel medesimo periodo, vi è stata un’impennata di contagi – aggiunge Tidore, che spiega – da settimane stiamo lavorando con i responsabili sanitari dei presidi ospedalieri per attivare un numero congruo di posti letto dedicati ai pazienti no covid. È già stata data la disposizione di convertire alcuni posti letto di pneumologia da covid a non covid. È per questa ragione che alcuni pazienti sostano un po’ più a lungo nel Pronto Soccorso, poiché il numero di posti letto disponibili nel presidio non è sufficiente a far fronte con tempestività alla quantità di servizi richiesti”.
“A differenza di quanto affermato dal sindacato che ci paragona a Beirut, per noi è un grandissimo segno di fiducia e di riconoscimento della professionalità dei nostri operatori che molti cittadini scelgano di recarsi presso il nostro Pronto Soccorso che, in maniera puntuale ed ordinata, assiste tutti i pazienti che ad esso si rivolgono – precisa ancora il manager -. La macchina organizzativa posta alle spalle del Pronto Soccorso dedicata ai ricoveri sta utilizzando tutte le soluzioni possibili per assistere i pazienti tra le quali quella di utilizzare i presidi ospedalieri di Isili e Muravera che, con qualità e professionalità hanno assistito in questi mesi, e lo faranno anche in futuro, persone che, a causa della individuazione delle nostre strutture per assistere i pazienti affetti da covid, non è stato possibile assistere nell’ospedale SS. Trinità”.
“È quanto meno imbarazzante e indecoroso – conclude Tidore – il paragone con territori, come quello di Kiev, in cui è in corso una guerra e afflitti da ben altri problemi e sofferenze. Tale affermazione è al limite della lesività dell’immagine dell’Azienda ma siamo confidenti che il sindacato ritorni sui suoi passi”.
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