Un tesoro dal valore inestimabile è stato trovato nella cava di marmo di Buddusò. La scoperta è dell’università di Ferrara e proietta la Sardegna come territorio di rilevanza strategica: si tratta di un giacimento di materie prime rare.
“Dalle prime analisi è emerso che le discariche del distretto lapideo di Buddusò e della Gallura potrebbero consentire all’Italia e all’Europa di superare le difficoltà di reperimento dei materiali critici e necessari per la transizione ecologica e digitale” ha svelato Elena Marrocchino, ricercatrice del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione di Unife.
I graniti di Buddusò sono composti per l’80%-85% di quarzo e feldspati, materie utilizzate per il comparto ceramico e del vetro. Contengono anche elevate percentuali (fino al 15%) di allanite, un minerale magmatico raro che si caratterizza per essere ricco di terre rare.
“Le materie critiche – osserva Carmela Vaccaro, professoressa del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione di Unife e responsabile del progetto – sono metalli e materiali di strategica importanza economica per l’Europa, caratterizzati da alto rischio di fornitura”. E le terre rare scoperte in Sardegna sono immediatamente disponibili e di facile reperimento.
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