In vista delle elezioni Politiche del 25 settembre 2022, Cagliaripad dà spazio ai candidati ai collegi uninominali di Cagliari e del Sud Sardegna. In questo caso abbiamo fatto tre domande ad Mauro Congia, candidato del Movimento 5 Stelle alla Camera.
Medico del Microcitemico di Cagliari, Congia ha espresso ai nostri microfoni le sue proposte per il futuro della Sardegna.
Quali sono per lei le priorità della Sardegna sulle quali occorre lavorare con urgenza a livello nazionale?
Ormai è evidente che la nostra Regione non ha alcuna intenzione di dare le adeguate risposte ai sardi che ormai si sentono smarrirti perché non hanno la minima idea di che cosa la giunta Solinas stia facendo. In Sardegna aumenta la povertà, migliaia di famiglie non arrivano a fine mese e le imprese fanno estrema fatica: basta leggere i dati Inps sui percettori di Reddito, quasi 80mila persone. L’Isola ha bisogno di interventi urgenti e strutturati e come M5S lo denunciamo da anni, soprattutto dopo aver visto come la destra sta amministrando la Regione. È urgente potenziare lo sviluppo infrastrutturale, la sanità, la rete stradale.
Nuoro è l’unico capoluogo di provincia italiano in cui non passa il treno perché manca una linea ferroviaria adeguata, ma in tutta l’Isola non esiste neanche un km di linea ferroviaria elettrificata. La Sardegna è tra le prime regioni per spopolamento e dispersione scolastica: i giovani sardi scappano e le famiglie fanno fatica a costruirsi un futuro. Se si mettesse mano a questo, potremmo parlare di rilancio. Sulla sanità la situazione è drammatica, e lo dico medico, e siamo giunti ad un punto di non ritorno. Il movimento 5 stelle chiede un commissariamento della Sanità regionale perché toppa gente sta soffrendo per le inadeguatezze di questa giunta.
L’Italia sta vivendo una situazione di grande emergenza con il rincaro del costo della vita. Cosa deve fare il governo per superare questo momento?
Noi questo allarme lo abbiamo lanciato mesi fa. Se oggi i colossi dell’energia sono obbligati a versare parte dei loro profitti è merito nostro. Peccato però che il governo non sia riuscito a incassare nove miliardi su dieci perché ha sbagliato a scrivere la legge. Per il resto, abbiamo chiesto un Energy Recovery fund, sulla scia di quanto fatto col Next generation Eu e il tetto al prezzo del gas. Poi lo stiamo dicendo chiaramente da tempo: nell’immediato servono miliardi per famiglie e imprese. Quindi dobbiamo aumentare la tassa sugli extraprofitti portandola almeno al 45% e infine slegare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. Lo Stato non deve abbandonare i suoi cittadini. Mi sono candidato proprio per questo: per metterci la faccia.
Quale sarà il suo primo atto concreto per l’isola in caso di elezione?
Fare i passi necessari perché il governo della Sanità ritorni nelle mani dello Stato. Non è più possibile che i cittadini Italiani, a seconda della regione in cui vivono, abbiano accesso a 20 sistemi sanitari differenti. Oltre che ingiusto viola anche l’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite ai malati.
Un altro atto concreto e altrettanto importante sarà la creazione di una commissione composta da parlamentari Sardi con competenze specifiche, che pianifichi in modo integrato l’utilizzo dei fondi e delle opportunità economiche che si stanno aprendo ora per la nostra Isola, dai fondi del PNRR, alle ZES, all’inserimento dell’Insularità in Costituzione. Se non si ha una visione globale di tutte queste opportunità si rischiano interventi vuoti e che possono anche confliggere tra loro, con il risultato che anziché ridurre il gap tra la Sardegna e il resto dell’Italia, questo aumenti.
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