“La Giunta vuole ridurre al silenzio il Consiglio Comunale”. Lo affermano in una nota i consiglieri comunali di Carbonia Matteo Sestu, Gian Luca Lai, Luca Pizzuto e Sandro Mereu dopo che, alcuni giorni fa è pervenuta ai consiglieri e alle consigliere comunali della città mineraria una proposta per la modifica del regolamento che disciplina i lavori del Consiglio comunale. La proposta arrivava però dalla Giunta comunale e, inizialmente, in tutta fretta, voleva essere portata in aula consiliare per l’approvazione.
“Riteniamo grave che sia la Giunta a proporre questo atto, dato che riguarda l’organizzazione dei lavori nell’aula consiliare e che quindi dovrebbe essere materia esclusiva di consiglieri e consigliere – scrivono Sestu, Lai, Pizzuto e Mereu -. Riteniamo ancor più gravi i contenuti della proposta di modifica: vengono ridotti i tempi di discussione in aula; viene introdotta la possibilità di fornire risposte scritte da parte della Giunta per gli atti ispettivi che invece dovrebbero affrontare la discussione in aula; viene ostacolata l’attività dei consiglieri comunali rendendo più difficile l’accesso agli atti, viene limitata la possibilità di presentare emendamenti in aula”.
“Reputiamo queste proposte estremamente offensive nei confronti del Consiglio comunale e lesive della dignità del ruolo del Consigliere, che si vede sempre più limitato nella sua attività; la Giunta, insomma, ha intenzione di ridurre il Consiglio ad un gruppo di persone che si riunisce semplicemente per alzare la mano.
Pensiamo che la Giunta farebbe meglio ad occuparsi delle priorità che interessano la nostra città. Ne citiamo alcune: la situazione sanitaria, la piscina comunale chiusa da mesi nel silenzio, la gestione degli impianti sportivi, le frazioni, i fondi PNRR su rifiuti e economia circolare, il ruolo guida del nostro comune nel territorio tanto sbandierato in campagna elettorale.
I nostri gruppi consiliari chiedono che l’atto venga immediatamente ritirato. Se la prima commissione consiliare, che si occupa dei regolamenti, ritiene necessario mettere mano al regolamento, allora si lavori ad un testo che arrivi in aula proposto da consiglieri e consigliere e non dagli assessori, che dovrebbero pensare invece a svolgere il loro mestiere”.
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