In Sardegna i treni hanno in media 18,3 anni. È quanto emerge dal rapporto “Pendolaria 2022” pubblicato da Legambiente. La media nazionale si attesta a 15,6 anni, con l’Emilia Romagna in prima posizione (8,6), seguita da Valle d’Aosta (9,9) e la Provincia di Bolzano (10).

A metà classifica, sopra la media nazionale, si trovano Piemonte con treni di 14,3 anni, seguita da Lombardia che registra un’età media di 14,7. Subito dopo, sotto la media nazionale, si trovano Lazio (18,4), Sardegna (18,3) e Basilicata (18,2).

Fanalino di coda per la Calabria, dove i treni hanno un’età media di 21,3 anni, Abruzzo con 21,4 e Molise con 21,9. Numeri che superano la soglia massima di 20 anni, quando le carrozze dovrebbero essere completamente ristrutturate per rimanere in servizio.

Intanto la Sardegna si mette avanti con nuovi progetti e nuove risorse da destinare alla rete ferroviaria. Tra questi, lo stanziamento di 5,7 miliardi di euro previsti dal Piano industriale 2022-2031 per nuove infrastrutture come l’elettrificazione dei primi tratti di rete, nuovi treni anche ad idrogeno – si parla di una flotta di 12 mezzi entro il 2023 -, servizi per il trasporto passeggeri per l’aeroporto di Olbia e soluzioni di rigenerazione urbana a Cagliari e Sassari dove nascerà il nuovo polo intermodale. Lo scorso giugno, poi, si è dato il via alla tratta “ibrida” tra le stazioni di Cagliari e Oristano: progetto da 233 milioni complessivi, che rientra in un più ampio programma di elettrificazione della rete ferroviaria sarda.

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