“La sanità deve ripartire dall’ascolto degli specialisti impegnati nelle strutture e dai territori”. Lo evidenzia il presidente del Consiglio comunale di Cagliari Edoardo Tocco, che intende avviare una serie di iniziative per imprimere una svolta sul sistema isolano.
“Il disegno imperniato sulle Case di comunità, sparse nei diversi angoli della Sardegna, e sulle strutture intermedie – spiega il responsabile dell’aula civica – non sarà sufficiente a scardinare le carenze dell’attuale modello, con diversi poli ospedalieri che affrontano senza strumenti il difficile passaggio dettato dalla pandemia”.
Il disagio dell’attuale sistema sanitario emerge anche dallo scenario dell’area vasta, con liste d’attesa infinite, visite per i non ospedalizzati solamente nelle strutture sanitarie convenzionate, reparti a mezzo servizio e mancanza di personale specializzato. “Da qui – conclude Tocco, già vicepresidente della commissione salute in Consiglio regionale – la necessità di investimenti e interventi forti per implementare il modello sanitario isolano. La situazione è davvero drammatica. L’assessore Nieddu da solo sta facendo il possibile, ma occorre un supporto e il coinvolgimento di tutti gli operatori per andare oltre le emergenze”.
“L’area vasta di Cagliari ha diversi poli di eccellenza della medicina territoriale, con la pandemia che ha ridisegnato l’assetto delle strutture. Occorre ripartire da questi complessi – aggiunge Tocco -, per estendere l’offerta a tutti i territori della Sardegna. Penso che si debba puntare, indubbiamente, sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per fronteggiare le attuali inefficienze, ma che occorra dare ascolto alle necessità delle periferie per evitare il tracollo del sistema”.
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