Una lettera firmata dai sindaci del Sulcis-Iglesiente per chiedere al Presidente della Regione Christian Solinas di intervenire rispetto al caro energia “che sta assumendo i contorni di vero e proprio dramma sociale ed economico”.

“Sempre più esercenti – si legge nella missiva – denunciano le difficoltà a far fronte a bollette sempre più esose. Idem le famiglie, così i Comuni. Con un autunno che si preannuncia difficile, per tutti”. “Quanto ai Comuni – proseguono i primi cittadini del Sulcis Iglesiente -, ci permetta di sottolineare che a nostro avviso sia necessario che la Regione faccia la sua parte, sostenendoli concretamente con una legge specifica che conceda contributi straordinari. Un problema che va affrontato con la stessa risolutezza con cui ci si è occupati della pandemia da Covid-19”.

“Il rischio – proseguono i sindaci -, è che i Comuni si vedano costretti ad applicare misure urgenti volte al risparmio dell’energia, mettendo a rischio, loro malgrado, la sicurezza dei cittadini. Ed è quello che potenzialmente potrebbe accadere, ad esempio, se si spegnessero i lampioni in determinate fasce orarie, se si abbassassero le temperature degli edifici pubblici, scuole comprese. Senza dimenticare le ripercussioni sui servizi al cittadino, come mense scolastiche, scuolabus, impianti sportivi, servizi ai disabili e agli anziani”.

Ma non è tutto: “Occorre avere un occhio di riguardo sulle attività commerciali con potenza inferiore a 16,5 Kwh – aggiungono i primi cittadini -, che allo stato attuale risultano tagliate fuori da ogni tipo di aiuto”.

“Siamo certi sia doveroso agire al di là delle misure che il Governo, chiamato ad occuparsi degli “affari correnti”, è in procinto di varare. Misure più concrete – affermano i sindaci – potranno esserci solo con il Governo che andrà ad insediarsi successivamente alle elezioni del 25 settembre e, come è noto, per una sua piena operatività ci vorrà del tempo. Tempo prezioso: ecco perché la Regione Sardegna non deve perderne di ulteriore facendo quanto in suo potere per dare ristoro ai sardi in difficoltà”.

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