Domani mattina i lavoratori della vigilanza e dei servizi fiduciari, un settore che in Sardegna ha circa cinquemila occupati, si troveranno dalle 10 alle 12 sotto il Consiglio regionale in via Roma, a Cagliari, per un nuovo sciopero nazionale organizzato da Filcams Cgil, Fiscat Cisl e Uiltucs Uil.

Le ragioni della mobilitazione, organizzata in vista del prossimo incontro con le controparti fissato il 5 settembre, sono legate al mancato rinnovo del contratto scaduto ormai da sette anni.

“È vergognoso – denunciano i segretari Nella Milazzo (Filcams) , Giuseppe Atzori (Fisascat) e Andrea Lai (Uiltucs) – che le associazioni datoriali, pur avendo rilevato l’importante ruolo svolto dai lavoratori soprattutto nella fase di emergenza sanitaria legata al Covid, si rifiutino di riconoscerne il valore attraverso un atto concreto come il rinnovo del contratto”.

Un rinnovo che per i sindacati non può prescindere da trattamenti economici e normativi congrui e dignitosi: “Stiamo parlando di lavoratori per lo più invisibili ma all’occorrenza essenziali, che svolgono attività faticose, rischiose, di grande responsabilità eppure sottopagate”, spiegano le categorie sottolineando che “l’attività dei servizi fiduciari e del settore vigilanza riguarda la sicurezza privata e a volte anche quella collettiva”.

I temi oggetto della controversia con le associazioni datoriali sono, in particolare, la richiesta di ulteriore flessibilità e il salario: “Gli stipendi sono talmente bassi che tante famiglie non riescono ad arrivare a fine mese – concludono Milazzo, Atzori e Lai – una situazione alla quale occorre far fronte al più presto anche alla luce dell’incremento dei costi di bollette e beni alimentari”.

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