Commettono un reato penale con una battuta di pesca subacquea illegale all’interno dell’Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana e divulgano su tutti i social il video. Immediata la reazione della comunità algherese che inonda di segnalazioni gli uffici della AMP e degli organi di polizia, intervenuti tempestivamente per le conseguenti azioni di denuncia dei trasgressori. “È un segnale di grande importanza che misura una sensibilità in continua crescita nel nostro territorio sui temi dell’ambiente e del rispetto di specie e habitat– sottolinea il presidente del Parco e della AMP Raimondo Tilloca – una consapevolezza fondamentale per contribuire a prevenire e reprimere questi comportamenti illeciti”.
“Costerà molto cara la bravata dei due giovani. Praticare la pesca subacquea all’interno del perimetro di una qualsiasi area marina protetta italiana, è sempre una violazione di carattere penale (e non semplicemente amministrativo) a prescindere dalla zona nella quale essa venga praticata (A, B o C) e dal fatto che si sia o meno effettivamente catturato qualcosa – fanno sapere dagli uffici della AMP – e non può essere adotta nessuna giustificazione circa la mancata conoscenza della esistenza di una AMP, neppure in assenza di segnalazione. È quindi sempre necessario accertarsi bene delle eventuali limitazioni presenti sul sito di immersione”.
Altrettanto grave, come documenta lo stesso video, è stata la operazione di vendita del “bottino” ad un noto ristorante di Alghero del tutto incurante del rispetto della normativa volta ad attestare la tracciabilità del prodotto.
Dagli uffici del Parco e della AMP fanno sapere, inoltre, che sarà fatta ogni azioni di supporto ai competenti uffici di polizia per assicurare che i trasgressori non rimangano impuniti.
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