Pannelli fotovoltaici sui tetti di stalle, fienili e serre, con contributi dal 50% estendibili sino al 70% a fondo perduto, sostituzione dell’amianto (eternit) che ricopre un grandissimo numero di tetti delle degli immobili delle aziende agricole sarde, finanziamento degli accumulatori, indispensabili per poter consumare l’energia prodotta nelle ore notturne, quando non si produce energia dal sole. “Il Bando Agrisolare, – afferma Tore Piana – nelle sue articolazioni ha un’ottima concezione ed è strutturato molto bene e per questo da mesi noi come Centro Studi Agricoli (CSA) stiamo spiegandone i lati positivi e invitando gli imprenditori agricoli per presentare le domande”. “Oggi però – prosegue Piana – prendiamo atto, che la dotazione finanziaria di 1,5 miliardi messa a disposizione è talmente irrisoria, che possiamo affermare senza tentennamenti, che appare un bando più propagandistico per fini elettorali anziché risolvere il problema energetico delle aziende agricole e quelle sarde in particolare”.
“La dotazione finanziaria si riduce a 1,2 miliardi per il settore primario – spiega il presidente di CSA -, perché 300 milioni vanno destinati per 150 milioni a contributi per le imprese di trasformazione e altri 150 milioni per aziende di trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli. Dei 1,2 miliardi il 40%, cioè 480 milioni è riservato alle regioni dell’Obiettivo 1 che sono otto: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Se dividiamo tale somma per il numero delle regioni (calcolo matematico e ipotetico) avremo un finanziamento per singole regioni di soli 60 milioni”.
Secondo le stime del Centro Studi Agricoli, in Sardegna le aziende interessate al Bando Agrisolare sono circa 16mila e per un investimento per ciascuna azienda in media per 15 Kw di potenza da installare ad azienda. Questo perché il bando prevede contributi solamente per il potenziale dell’autoconsumo calcolato su una media dei consumi dell’anno precedente. “Si avrebbe così un investimento totale – continua Piana – se calcoliamo un costo di 1.500 euro per KWp installato, di 22.500 euro ad azienda in media, che se calcoliamo la sostituzione delle eternit andrebbe a circa 45mila euro per azienda”. “Se calcoliamo le 16mil aziende interessate per un investimento per azienda di 45mila euro, avremo un investimento totale di euro 720 milioni che con un contributo del 50% previsto dalla misura occorrono 360 milioni per la sola Sardegna”.
“Oggi teoricamente per la Sardegna ci sono a disposizione solamente 60 milioni che basteranno a poco più di 2.600 aziende agricole”, dice Piana. “In questo momento in cui l’energia elettrica sta crescendo in modo esponenziale, dove le aziende agricole non riescono a contenere i costi, appare una vera e propria beffa, ed si può affermare che è un’occasione mancata che risolve poco o niente”, afferma ancora Piana. “Se poi andiamo ad analizzare lo stanziamento per le aziende di trasformazione agroalimentare la situazione è ancora peggiore. Per questo motivo chiediamo e lanciamo un forte appello al Presidente della Regione Sardegna affinché intervenga urgentemente sul Ministro dell’Agricoltura Patuanelli e sul Presidente del Consiglio Draghi per bloccare il bando e pubblicarlo con una dotazione di non meno di 15 miliardi, rimodulando gli stanziamenti del PNRR”, conclude Piana.
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