“Mentre a Roma giocano a Risiko col nostro futuro pensando più ai sondaggi che alle esigenze dei cittadini questo è il comitato d’accoglienza in scadenza oggi di ogni impresa, piccola, piccolissima, grande e grandissima al ritorno dalle ferie”. La sindaca di Fonni, Daniela Falconi, si sfoga sulla sua pagina Facebook per la situazione di forte crisi economica che un paese come il suo sta vivendo. Una crisi che, come più volte ribadito dagli esperti di settore, si acuirà nel prossimo autunno con il caro bollette, materie prime e carburante che avanzano senza sosta.

“Stiamo per entrare in una crisi che si preannuncia peggiore di quella dal 2008 al 2013 – continua la prima cittadina fonnese -. Qui non si tratta di non voler pagare le tasse, non sono e non sarò mai di questa fazione, anzi, ma di capire come non sottrarre risorse che tutti potremmo usare per crescere, fare ricerca, assumere, esplorare nuovi mercati e creare nuova impresa che invece stiamo utilizzando per alimentare un sistema che direi che non funziona proprio benissimo (basta vedere la situazione della sanità, dell’aumento delle povertà, dei trasporti, ecc ecc). Sarà crisi energetica, alimentare, di consumi e sarà crisi sociale e umana. Crisi di solitudini e di paure”.

Da qui arriva una proposta: “Io so che ho sempre votato per avere una rappresentanza per 5 anni e non per avere la sensazione di dover votare ogni 6 mesi – dice ancora Falconi -. Il fatto è che con questa legge elettorale a cui nessuno di noi si è mai opposto abbastanza (o forse nulla) la sensazione, che è più di una sensazione, che qui contiamo meno di zero è ogni giorno più prepotente”. “Nei Comuni, ad esempio – prosegue -, i cittadini scrivono (o non scrivono) il nostro nome sulla scheda e ci giudicano in continuazione, anche cercandoci a casa. Non votano una pallina colorata con nomi scelti dai segretari nazionali. Votano e giudicano nomi, facce, azioni. Perché per il Parlamento questo non vale? Riuscite, candidati che scopriremo per intero stasera, a sovvertire questa sensazione?”.

“Perché noi, imprese, cittadini e piccoli amministratori, quel comitato d’accoglienza ce l’abbiamo comunque ogni mese. E se qualcuno non decide seriamente di metterci mano – conclude la sindaca di Fonni -, la crisi è solo nostra e in crisi ci andiamo noi e ne usciamo solo con le nostre forze. Il resto è Risiko”.

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