“Traditi, presi in giro, umiliati. Un intero territorio ostaggio di incapacità e indifferenza. Dopo ore spese in riunioni, una mobilitazione che ha portato l’intero Sulcis Iglesiente sotto il Consiglio regionale, oggi ci viene comunicato che gli impegni presi sono carta straccia”. Così il sindaco di Iglesias Mauro Usai commenta sul suo profilo Facebook il dietrofront della Regione sulla riapertura del Cto di Iglesias e il ripristino dei servizi sanitari di base di tutto il territorio in questione.
“Il pronto soccorso del CTO rimane chiuso e come se non bastasse da stamattina è chiusa pure la terapia intensiva”, fa sapere il primo cittadino iglesiente.
Soltanto venerdì scorso 5 agosto la manifestazione per salvaguardare la sanità pubblica nel Sulcis Iglesiente era arrivata in via Roma, con una delegazione di 24 sindaci del terriorio – compreso lo stesso Usai – insieme ai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil si era presentata di fronte alla Commissione Sanità per sbloccare la situazione. Nella stessa giornata, dopo ore di discussioni, si era arrivati a un accordo con la promessa della riapertura del Cto di Iglesias con l’arrivo del medici in affitto e, se i numeri dei medici lo avessero consentito, un’anticipazione della stessa. Ma così non è stato.
“Quando dicevo che volevano chiudere l’ospedale mi davano del pazzo – aggiunge amareggiato il sindaco Usai -. Ricorderemo a tempo debito nomi e cognomi di chi sta tentando di chiudere l’unico ospedale rimasto ad Iglesias. Mi dispiace tanto. Ma non mi arrendo”.
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