Nessuno stop alla Legge regionale 11 del 6 luglio 2022. “La decisione della Sardegna di prorogare i contratti del personale assunto per rafforzare il nostro sistema sanitario durante la pandemia è perfettamente legittima. Le risorse stanziate per non disperdere quelle preziose professionalità che hanno dato un contributo fondamentale ai nostri ospedali e servizi territoriali, nonché per mantenere operative le Usca, in un momento in cui il virus continua a essere una minaccia nonostante la fine dello stato d’emergenza, non sono a rischio. I medici e gli operatori oggi in servizio, i cui contratti sono stati prorogati sino alla fine dell’anno, continueranno la loro indispensabile attività”. Lo dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas, in merito alla decisione da parte del Governo di impugnare solo una parte della Legge regionale in questione. Le eccezioni sollevate dal Consiglio dei Ministri riguardano infatti esclusivamente il comma 2 dell’art. 2, provvedimento di natura straordinaria promosso dalla Regione con l’obiettivo di abbattere le liste d’attesa e il recupero di tutte le prestazioni rimaste indietro proprio a causa del Covid e garantire così in maniera uniforme i livelli essenziali d’assistenza su tutto il territorio e che, secondo Roma, supererebbe i tetti di spesa previsti dalla cosiddetta “spending review”.

Un’obiezione che la Regione contesta e difenderà le proprie posizioni davanti ai giudici costituzionali. “Consideriamo infatti corretto il nostro operato anche su questo aspetto – dice il presidente Solinas –. Il Governo sembra non tenere conto della specificità della nostra Isola. Dal 2007 la Regione provvede con risorse proprie al finanziamento del servizio sanitario regionale, e in questo senso la Corte Costituzionale si è già espressa più volte riconoscendo che lo Stato non ha titolo per dettare norme di coordinamento finanziario che definiscano le modalità di contenimento di una spesa sanitaria interamente sostenuta da altri, né per imporre vincoli alle autonomie territoriali che si fanno interamente carico della spesa sanitaria. Questo significa che è la stessa Consulta a ritenere che lo stato non può limitare la facoltà della Regione di finanziare, con proprie risorse, una maggiore e qualificata offerta sanitaria, conclude il Presidente”.

“Abbiamo assunto decisioni importanti, mettendo in campo, ancora una volta, tante risorse con il solo scopo di garantire ai cittadini il diritto a una sanità efficiente in un momento di grande sofferenza a causa di una pandemia che dura da oltre due anni e mezzo – dice l’assessore alla Sanità Mario Nieddu –. Lo abbiamo fatto con cognizione e senso di responsabilità nei confronti dei sardi. L’autonomia della nostra Isola è un principio fondamentale e lo è ancora di più se la sua tutela significa difendere la salute dei cittadini”, conclude l’assessore.

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