Dopo la manifestazione di ieri sera, partita alle 21,30 per attraversare il centro cittadino di Iglesias, con centinaia di persone che portavano un cero acceso ad indicare simbolicamente la “morte” della sanità del Sulcis Iglesiente, oggi la protesta arriva in via Roma di fronte alla sede della Commissione Sanità.
A guidare la manifestazione 23 sindaci del territorio e i rappresentanti delle sigle sindacali di CGIL, CISL e UIL. “In un primo momento – racconta Daniele Reginali, presidente del Consiglio comunale di Iglesias – la Commissione Sanità ha accettato di ricevere soltanto le sigle sindacali, e non i sindaci. Un fatto gravissimo. Ma con la mediazione della Digos siamo riusciti a far entrare in Consiglio regionale anche i rappresentanti dei Comuni”.
La richiesta è chiara: no allo smantellamento della sanità pubblica del territorio, dove i servizi sanitari non sono più garantiti, i reparti continuano a chiudere e il pronto soccorso del Cto di Iglesias, unico presidio ospedaliero rimasto nella cittadina, è chiuso da un mese e mezzo. La protesta arriva dopo la proposta da parte della Regione di trasferire visite e cure dei residenti dell’area a Carbonia e realizzare un unico centro di riferimento.
Ma i cittadini del Sulcis Iglesiente non ci stanno e chiedono a gran voce di poter continuare ad usufruire di un centro d’eccellenza che per anni ha sostenuto il peso dell’emergenza sanitaria locale, accogliendo gli abitanti anche dei paesi limitrofi.
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