Improvvisa, la campagna elettorale estiva comporta un impegno forzato ad agosto di tutti gli schieramenti politici, e una serie di passaggi tecnici che hanno scadenze precise, e che le forze politiche devono rispettare in vista del voto fissato il 25 settembre per le elezioni politiche.
Bisogna innanzitutto formare le liste, tenendo presente che i collegi sono completamente ridisegnati, anche in considerazione del fatto che il numero dei parlamentari è praticamente dimezzato rispetto all’attuale legislatura. Poi, dal 26 agosto, si entra nella vera e propria campagna elettorale.
Gli onorevoli in Sardegna erano 25, con il taglio voluto dai 5 Stelle saranno 16, tra Camera e Senato. Le liste devono essere depositate entro il 22 agosto. E ci sarà da sgomitare, il 25 settembre si vota.
Chi può farcela? All’uninominale il gioco è semplice: vince chi prende più voti. Diverso il calcolo del proporzionale. Qui dovrebbe farcela sicuramente chi prende un voto compreso tra la forbice del 14-16 per cento. Gli altri possono sperare nel ripescaggio, che alla Camera è conteggiato su base nazionale e al Senato su quella regionale. Se si è in coalizione però bisogna superare il 10 per cento (con il 3 per il partito minore), se si è da soli non si può avere meno dell’8.
Insomma, il sistema premia le coalizioni. A seconda di come i partiti si saranno alleati, si potrà stabilire quasi con certezza chi riuscirà a essere eletto. A giorni si saprà qualcosa di più.
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