Si è svolta ieri mattina l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori diretti e indiretti della Portovesme srl con la presenza delle segreterie confederali CGIL, CISL e UIL e le segreterie territoriali di categoria. Nel corso dell’iniziativa è emersa tutta la gravità della situazione che si è determinata con il caro energia: in questi giorni il prezzo ha superato abbondantemente i 500 euro/MWh.

Nell’incontro avvenuto nella sede della Confindustria lunedì 25, e a cui hanno partecipato le confederazioni, segreterie regionali e territoriali di categoria e rsu, l’amministratore delegato della Portovesme ha annunciato che in assenza di un cambio di tendenza del costo energetico entro ottobre il 90% delle attività aziendali verranno sospese. Una decisione che non potrà che comportare il ricorso agli ammortizzatori sociali per oltre mille persone tra diretti in diretti. Determinando, altresì, la fermata quasi totale della fabbrica.

L’assemblea, consapevole della gravità della situazione, ha confermato lo stato di agitazione e, respingendo questo possibile scenario, ha annunciato di essere pronta ad avviare tutte quelle iniziative necessarie e utili per contrastare le possibili decisioni dell’azienda e smuovere l’immobilismo della politica.

“Appare singolare – affermano i rappresentanti dei lavoratori presenti all’assemblea – il comunicato della Regione Sardegna con cui si ricorda, in fretta e furia, che anche il tema relativo ai decreti attuativi è stato affrontato nell’incontro di ieri tra il ministro Cingolani e gli assessori sardi Anita Pili e Gianni Lampis. Peccato però che a leggere il comunicato ufficiale non si trovi proprio traccia di un argomento così importante, come quello legato al caro energia. Argomento che, sottolineiamo, rischia di far chiudere la Portovesme srl”.

E in riferimento all’approvazione del principio di insularità in Costituzione da parte della Camera dei deputati: “Apprendiamo la notizia con favore – dice l’assemblea -. Ora si tratta di capire in concreto come troverà attuazione questo principio costituzionale in temi particolarmente importanti come quello del caro energia; è stato infatti ricordato che se l’attività della Portovesme fosse in altra Regione avrebbe avuto un taglio per la bolletta per 50 milioni di euro. Per questo motivo la richiesta è quella di pari condizioni e non co andizioni di favore. Non aiuti, ma pari opportunità”.

L’assemblea, convocata in modo permanente verificherà gli esiti dell’incontro, che si dovrebbe svolgere la settimana prossima, tra il ministro Cingolari e la Portovesme e sulla base degli esiti si dice pronta immediatamente a nuove e più drastiche iniziative da mettere in atto già dal mese di agosto. “Perché le vertenze – concludono – non vanno in ferie”.

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