Nella giornata di ieri la ministra Luciana Lamorgese si trovava a Cagliari per la riunione, cominciata alle 16 in Prefettura, del Comitato ordine pubblico e sicurezza. L’esponente del Governo, con la scorta, non ha lasciato dichiarazioni ma nel tardo pomeriggio è arrivata una prima anticipazione: dal prossimo ottobre nel capoluogo sardo verrà installata una sede della Direzione investigativa antimafia. Da quel che si apprende, dovrebbe essere situata al molo Ichnusa.
“Non era scontato – ha detto Lamorgese -, dappertutto ci chiedono più agenti e una sede della Dia. E invece qui abbiamo trovato la sistemazione giusta. Avrà nove unità di personale operativo che si aggiungono complessivamente alle 20 unità arrivate a febbraio e alle altre 33 che arriveranno a breve”.
Durante l’incontro, poi, è emersa la questione relativa allo spaccio di stupefacenti in città in quantità “spropositate” rispetto ad altre realtà. Altra ragione che ha spinto il Ministero dell’Interno a stabilire proprio qui una sede della Dia.
Tra gli altri temi discussi quello dell’immigrazione e degli sbarchi nel Sud Sardegna: “I numeri sono dall’inizio dell’anno circa 570 – ha spiegato la ministra -. Siamo andati in Algeria anche con altri ministri e il capo del governo: abbiamo avuto rassicurazioni sul contrasto. Il numero è contenuto, ma va anche considerato che questo è un periodo particolare per la Tunisia e la Libia per la situazione geopolitica”.
Il sindaco Paolo Truzzu si è detto “rassicurato” dopo gli ultimi casi di violenza e criminalità registrati a Cagliari. “Sono confortato dalle risposte del ministro – ha detto il primo cittadino -. Gli ultimi episodi non appartengono certo al modo di vivere della nostra città e rispetto ad altre realtà metropolitane si vive decisamente meglio anche se bisogna evitare che si scivoli in situazioni più rischiose. Noi abbiamo rafforzato i nostri organici con 50 assunzioni di polizia locale ai quali si deve aggiungere la videosorveglianza”.
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