“La Sardegna perde consistenza nel campo agricolo, dove il numero delle aziende agricole in dieci anni si riduce di ben 13.735, un dato molto preoccupante se si guarda in termini di occupati, dove il calo si aggira attorno al 33 per cento”, afferma Tore Piana del Centro Studi Agricoli in seguito alla pubblicazione del settimo censimento Istat dell’agricoltura, svolto tra gennaio e luglio 2021, in riferimento all’annata agraria 2019-2020.
Ad alleviare il dato negativo è l’aumento della superficie agricola utilizzata che passa da 1.154.000 ettari a 1.235.000 ettari. “Ciò significa – spiega Piana – che mentre diminuiscono le piccole aziende aumentano le grandi aziende. Oggi possiamo affermare che in Sardegna sta reggendo il comparto dell’allevamento, in modo particolare quello ovicaprino che rappresenta una importante realtà economica”.
“Da questi primi dati – continua Tore Piana – dobbiamo renderci conto che l’agricoltura in Sardegna non può essere considerata Cenerentola, la politica regionale deve essere più attenta nei confronti di questo settore. È ingiustificabile quello che oggi assistiamo per l’agricoltura, dove riscontriamo un assessore all’Agricoltura che non è del mestiere, dove a distanza di 13 mesi non è stato nominato un capo di gabinetto nell’assessorato e nello stesso tempo abbiamo un direttore generale facente funzioni da mesi”, conclude Tore Piana.
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