Notizie Cagliari Emergenza Teatro Lirico, Fistel e Fials: stato di agitazione

Emergenza Teatro Lirico, Fistel e Fials: stato di agitazione

I sindacati auspicano “una dirigenza che abbia ben presenti gli interventi da adottare per recuperare questa situazione di stallo e risolvere le numerose criticità presenti in azienda”

“Per affrontare le problematiche che affliggono la Fondazione del Teatro Lirico di Cagliari è necessario avere una dirigenza che abbia ben presenti gli interventi da adottare per recuperare questa situazione di stallo e risolvere le numerose criticità presenti in azienda”. Lo scrivono in una nota le segreterie regionali della Fistel Cisl e della Fials.

“Operare in uno stato di continua emergenza, assenza di una seria ed organica riorganizzazione delle strutture, mancanza di una ponderata pianificazione del lavoro che ha evidenti ricadute sui costi e sul personale, insufficiente proposta artistica in sede e sul territorio regionale e un’attività complessiva non proporzionata al potenziale produttivo della Fondazione sono gli argomenti che hanno portato la Rsu a dichiarare il 4 aprile u.s. lo stato di agitazione. L’incontro del 17 maggio tra parti sociali, Presidente e componenti del CdI aveva offerto ai lavoratori qualche speranza affinché vi potesse essere una inversione di rotta nella gestione del teatro. Speranza presto delusa: il clamoroso e prevedibile insuccesso di pubblico di “Pagliacci” e del balletto “Entrez dans la danse” ha accresciuto ancor più la preoccupazione dei lavoratori e delle scriventi nei confronti dell’attuale Dirigenza in quanto non è stato frutto del caso, o conseguenza da attribuire esclusivamente agli effetti della pandemia, bensì il prodotto di una politica gestionale esiziale. Nonostante nel corso del succitato incontro le OO.SS. abbiano individuato nello scarso livello di produttività il principale fattore di preoccupazione cui porre rimedio e, nel recepire tale criticità, il Presidente e il CdI abbiano disposto uno stanziamento di €1.5 mln., la Direzione ha atteso più di due mesi per convocare le parti sociali per affrontare fattivamente il problema e al momento non è stato consegnato alcun atto che consenta una valutazione approfondita. La realtà attesta che l’attuale gestione sta percorrendo una strada assai pericolosa che in un futuro prossimo potrebbe mettere a rischio l’esistenza stessa della Fondazione nei termini in cui la conosciamo, portandola ad essere declassata a “teatro lirico sinfonico”.

Per quanto sopra, a sostegno delle posizioni espresse dalla Rsu nel suo documento del 4 aprile, vista la convocazione tardiva delle Organizzazioni sindacali di categoria e considerata l’assenza di una proposta artistica integrativa commisurata al reale potenziale produttivo della Fondazione, pur accogliendo positivamente la convocazione aziendale, le scriventi segreterie ritengono non procrastinabile la dichiarazione dello stato di agitazione riservandosi di porre in atto le azioni che riterranno necessarie a tutela dei lavoratori, qualora l’incontro con l’azienda non produca sostanziali migliorie.

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