Dice il filosofo che per compensare alla banalità e alla tragicità della vita – che è sofferenza e dolore – l’uomo abbia iniziato a rivolgere il suo sguardo altrove, alla ricerca, nelle stelle, di un mistero che ne riempia la testa e il cuore.
Così da sempre si moltiplicano leggende e supposizioni fantasiose sullo spazio. Da quando abbiamo rivolto la testa al cielo abbiamo alimentato il mito degli alieni o di passata civiltà che avrebbero abitato i pianeti in tempi lontani.
Forse per il fatto che è rosso, Marte ha da sempre assunto un fascino particolare. Piramidi, volti, buche, gli osservatori più bizzarri hanno attribuito a immagini sfuocate i più grandi misteri.
L’ultimo in ordine di importanza riguarda un’immagine: una semplice conformazione geografica del terreno, naturalmente. Ma per i fanta-archeologi è una prova: quella struttura di pietra è realizzata dalla stessa mano che costruì il pozzo sacro di Santa Cristina, in Sardegna. La prova? L’identica forma a chiave.
Peccato non ci sia alcun elemento scientifico a supportare questa tesi. Da quale prospettiva è scattata l’immagine? Quale grandezza avrebbe questo “edificio”? Le fake news imperversano. Ma la mente umana continua a fantasticare…
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