“L’economia sassarese? Regge ma non brilla. La politica del territorio? Poco decifrabile. Le imprese? Credono nella ripresa ma hanno bisogno di certezze. Non è un mistero per nessuno come il sassarese, da qualche lustro a questa parte, sia un territorio con impalpabili riferimenti politici e istituzionali, che subisce le decisioni senza reagire con vigore e con indirizzi di sviluppo indecifrabili e poco condivisi”. È diretto, chiaro e senza sconti il j’accuse di Marco Rau, presidente di Confartigianato Sassari verso la politica sassarese, giudizio espresso tracciando un bilancio della prima metà del 2022, dopo due anni difficili di pandemia e guerra, e analizzando i dati dell’economia sassarese vista con gli occhi dell’Associazione Artigiana.

Un territorio, quello del nord ovest dell’Isola, sempre più compresso tra le decisioni prese a Cagliari e lo sviluppo di altre aree più dinamiche e organizzate, e che appare sempre più gravato da molte speranze e tante incognite.

I dati, elaborati dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte ISTAT e Ministero dell’Economia e delle Finanze descrivono un tessuto produttivo locale con 19.864 attività produttive di cui il 25,1%, ben 4.977 realtà, artigiane che danno lavoro a circa 17.500 lavoratori, tra addetti diretti e dipendenti.

Nell’intera provincia di Sassari, sul totale delle imprese, 1.350 sono attive nel Manifatturiero, di cui 925 artigiane (68,5%), 2.318 sono quelle delle costruzioni, di cui 1.612 artigiane (69,5%), e ben 16.196 operano nei servizi, di cui 2.440 artigiane (15,1%).

L’insieme delle attività del territorio danno lavoro a 63.279 persone di cui ben 11.710 sono addetti dell’artigianato, per una dimensione media d’impresa artigiana di 2,4 (lavoratori per azienda).

Il tutto insiste su una popolazione residente di 319.082 persone, composta da 149.332 famiglie, con un reddito imponibile totale di 3miliardi e 652milioni e un reddito pro capite di 11.446 euro.

“Il territorio si sta disgregando perché non vede un progetto comune fra istituzioni e imprese – continua Rau – occuparsi di questi temi è fondamentale affinché le imprese abbiano la consapevolezza che solo con un contesto favorevole e ben governato si possa crescere dal punto di vista economico e da quello sociale”. “Nonostante il segnale positivo dei numeri dati dal trend economico e dal crescente numero delle imprese, comprese le artigiane e le pmi, l’economia non “gira” come qualche tempo fa – riprende Rau – a volersi basare sugli annunci, pare in arrivo una nuova rinascita con investimenti, nuove agevolazioni per chi intraprende un’attività economica, ma finora il clima tra le imprese continua ad essere non sereno”.

Per Rau e gli Artigiani sassaresi “se negli ultimi anni le imprese sono state supportate dalle leggi di agevolazione regionali e nazionale, un sistema burocratico e di tassazione ha vanificato la competitività delle realtà sassaresi sui mercati nazionali ed esteri”.

Gli imprenditori lamentano, inoltre, anche il peso della pressione fiscale: in questi anni è stato ancora troppo elevato. “Non dimentichiamoci che per mantener in piedi una piccola impresa individuale o una piccola società con qualche addetto – ricorda il presidente dell’Associazione Artigiana – è necessario comunque sostenere dei costi che sono un macigno spesso incomprensibile ed ingiustificabile: costo del lavoro e della tassazione sono ormai eccessivi”.

Gli Artigiani di Confartigianato Sassari chiedono, agli amministratori locali una maggior sensibilità sul tema dell’impresa, e alle altre associazioni datoriali, una unità di intenti per manifestare il disagio di un sistema produttivo cristallizzato che sta avendo pesanti riflessi sulla struttura dell’intero territorio. “Il rischio è di distruggere un sistema economico locale che era il fiore all’occhiello della Sardegna – prosegue Rau -, noi non vogliamo questo e siamo fortemente convinti che ci siano le possibilità di lavorare. Ma ciò potrà avvenire solo ed esclusivamente se ci sarà la voglia di cambiare e di crescere tutti insieme”.

“Chiediamo agli amministratori e alla politica di puntare sulle piccole imprese per continuare a creare speranze di sviluppo – rimarca – il futuro del territorio sassarese è nelle mani delle imprese e dei cittadini e questo passa anche attraverso un concreto sfruttamento dei fondi del PNRR, una preziosa opportunità che abbiamo a portata di mano e che dobbiamo riuscire a cogliere in termini concreti. Lo chiediamo, come imprenditori e lo chiediamo come Confartigianato Sassari”. “Pretendiamo un sistema economico “normale” – continua Rau – pretendiamo una politica all’altezza del suo ruolo, che possa creare le condizioni per cui fare impresa in Sardegna e in provincia di Sassari possa diventare paragonabile al fare impresa negli altri paesi industrializzati”.

Ad appesantire la ripresa sassarese ci sono anche le incognite nazionali che si ripercuotono sul territorio, come i rincari delle materie prime e dei carburanti, iniziati nei gli ultimi mesi del 2021 ed esplosi con l’arrivo del conflitto in Ucraina stanno mettendo in difficoltà moltissime aziende del territorio. “Attività che, per il momento, resistono cercando di non cedere alla pressione economica e ai notevoli disagi – riprende Rau – ma che nel lungo termine potrebbero avere ancora più difficoltà a far quadrare il bilancio. Come potrebbe succedere in autunno, stagione che potrebbe riservare sgradite sorprese ed una crisi economica ancora più devastante per molti settori”. “Al momento non abbiamo riscontri di aziende che abbiano chiuso, a causa dell’aumento del costo dell’energia – precisa il presidente – però di aziende in forte difficoltà, invece, purtroppo ve ne sono veramente tante”.

Tra i settori che hanno subito gli impatti più pesanti quello degli autotrasporti, strettamente legato all’esponenziale aumento del costo del carburante. “Il mondo dell’autotrasporto è in forte sofferenza – conferma Rau – per alcuni mesi si è riusciti a far fronte a questa situazione ma ora il problema sta diventando strutturale e non sempre si riesce ad esserlo anche nelle tariffe proposte”.

Anche quello dell’edilizia risente dei numerosi problemi nel reperire le materie prime, nell’aumento dei prezzi delle stesse e anche di un meccanismo legato al bonus del 110% che si è completamente inceppato. “La questione del bonus rischia di trasformarsi in boomerang – continua – il problema nasce quando le imprese che praticano lo sconto in fattura, provano a cedere il credito a una banca e devono inserirlo in una apposita piattaforma. Finché la banca non lo accetta non hanno modo di liquidare il bonus edilizio. I cassetti fiscali delle banche sono pieni, non riescono a prendere crediti nuovi. Questa situazione sta creando notevoli problemi di liquidità, esponendo a rischio di blocco dei cantieri o, peggio ancora, di fallimento di molte aziende. Questo blocco riguarda anche quegli artigiani che lavoravano con i crediti del bonus energia”.

Un blocco dovuto a stretti vincoli sulle cessioni che sta mettendo in difficoltà le banche nell’accettare i crediti e, anche in caso di accettazione, le costringe a prolungare di molto i tempi di azione.

Una situazione incerta e traballante, quindi, per tutte le attività coinvolte, Confartigianato Sassari conferma di essere in apprensione per quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi. “Siamo molto preoccupati per quando entreremo nel periodo autunnale – continua il presidente – perché sarà il momento in cui i costi per le aziende aumenteranno notevolmente. In questa stagione il riscaldamento non si sta usando, ma quando arriverà il freddo questa spesa si unirà a quella dell’energia, indispensabile per tenere in movimento i macchinari. Se i prezzi continueranno ad aumentare le aziende subiranno un impatto davvero molto pesante”.

Per tentare di contenere l’emergenza sarà fondamentale l’arrivo del “Decreto aiuti”, che include lo sblocco delle cessioni del Superbonus e degli altri bonus edilizi. Una misura che ha, inoltre, come obiettivo di alleggerire il pesante impatto dei rincari dell’energia sulle famiglie e sulle attività. “Stiamo attendendo il testo di questo decreto, il cui arrivo era previsto nei i primi giorni di luglio – rimarca Rau – riteniamo sia fondamentale che il governo continui con le azioni di contenimento della componente energetica e mantenga la riduzione di 25 centesimi sui prezzi dei carburanti. È un aiuto non indifferente in questo momento. Certo, se in questi provvedimenti si potessero inserire ulteriori misure di supporto, sarebbe decisamente di aiuto per le aziende che ora si trovano in difficoltà”.

“Come organizzazione artigiana e come esperti di imprese, saremo di fianco a tutti coloro che affrontano, quotidianamente, mercati sempre più complessi e che necessitano di “fare sistema” – conclude il presidente – supportandoli anche nel cambiamento di cultura e un linguaggio, con regole condivise, con sistemi informativo omogenei, mettendo “in rete” le esperienze di eccellenza. Il “gioco di squadra” è la strada per consentire a ogni categoria artigiana di cogliere le migliori opportunità di sviluppo”.

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