Il bando della Protezione civile regionale che affida alle organizzazioni di volontariato una parte della campagna antincendi (qui la notizia dello stanziamento regionale di quasi due milioni) è stato fortemente criticato dai sindacati Fp Cgil, Uil Fpl, Saf, che denunciano il rischio di privatizzazione della macchina antincendio e chiedono la revoca immediata della procedura e una più corretta destinazione delle risorse pubbliche, quasi due milioni di euro per i due mesi di luglio e agosto.
La contrarietà delle organizzazioni sindacali del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale (Cfva), al momento si concretizza in una lettera inviata al presidente della Regione e all’assessore all’Ambiente, al direttore della Protezione civile e al Comandante del Corpo forestale, ma non è detto che non possa trasformarsi in altre iniziative di protesta.
“Il compito di coordinare le azioni di prevenzione e lotta agli incendi, compreso il pattugliamento delle strade menzionate nel bando – sottolineano le sigle – è del Corpo forestale che, oltre ad agire con interventi diretti, programma quotidianamente, attraverso i suoi Centri operativi diffusi in tutta la Sardegna, lo schieramento di tutte le forze in campo: il personale Forestas, le associazioni di volontariato iscritte all’albo della protezione civile regionale, le compagnie Barracellari e, talvolta, altre forze sulla base di accordi a livello locale”. A ciò si aggiunge la rete capillare di vedette per avvistamento incendi, sempre Forestas, che coprono un campo visivo quasi totale del territorio regionale.
La Regione, anziché avallare un’operazione che rischia di dare il via libera a una privatizzazione dell’antincedio, dovrebbe affrontare le criticità della complessa macchina antincendio, ad esempio la carenza di organico e l’elevata età media del personale. “La procedura avviata è inopportuna – si legge nella lettera Fp Cgil, Uil Fpl, Saf – la protezione dell’ambiente e della popolazione sono valori comuni e devono essere svolti dal pubblico, non possano in alcun modo essere privatizzati: il rischio da scongiurare è che lo spegnimento degli incendi possa diventare un’opportunità di guadagno, una funzione svolta con scopo di lucro e non una missione istituzionale”.
Insomma, i sindacati del Corpo forestale sono fortemente preoccupati e auspicano che il bando sia ritirato e che le risorse pubbliche siano reindirizzate verso i soggetti ai quali è in capo l’attività antincendio, anche affrontando le criticità esistenti.
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