sotacarbo

E’ cronaca di qualche giorno fa l’annuncio del presidente della Regione circa il finanziamento nazionale di 12 milioni di euro per recuperare i locali dell’ex ufficio tecnico della Grande miniera di Serbariu a Carbonia e per realizzare, nel Centro ricerche, un laboratorio avanzato di valenza internazionale per la produzione di idrogeno e altri combustibili da energia rinnovabile. Eppure  proprio ieri l’azienda ha comunicato ai dipendenti di non essere in grado di pagare gli stipendi per carenza di liquidità.

La situazione surreale, da un lato il Presidente Solinas che proclama i risultati raggiunti dalla Società Sotacarbo, dall’altra la burocrazia regionale mortifica il lavoro dei ricercatori oramai punto di riferimento nel panorama internazionale della ricerca stessa, è denunciato dai segretari FILCTEM-CGIL SSO FLAEI-CISL Sardegna UILTEC-UIL Sardegna, Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi, che chiedono un incontro urgente con l’Assessore Regionale alla Programmazione Giuseppe Fasolino e con la Commissione Industria del Consiglio regionale per affrontare la vertenza relativa all’incertezza economica che interessa la Sotacarbo.

“La richiesta di incontro si rende necessaria perché proprio ieri l’azienda ha comunicato ai dipendenti di non essere in grado di pagare gli stipendi per carenza di liquidità – scrivono i sindacalisti -. Eppure dopo la nomina del nuovo presidente avvenuta a febbraio e il successivo finanziamento del CEEP-3, le organizzazioni sindacali erano state rassicurate che per la vertenza si sarebbe trovata una soluzione. Ricordiamo che in occasione dell’assemblea straordinaria dei soci che si è tenuta in data 18 giugno 2021, la Regione, in qualità di socio, ha ribadito il ruolo centrale di Sotacarbo nel panorama della ricerca scientifica regionale, e ha inoltre, dichiarato che attraverso opportuna delibera avrebbe ricapitalizzato l’azienda tramite il versamento verso Sotacarbo di 2,5 M€, divenuti poi in realtà 2,3 milioni di Euro. A questo si aggiunge l’approvazione nell’ultima finanziaria di un fondo per i prossimi tre anni. Tuttavia questi provvedimenti non pare abbiano prodotto i risultati sperati in quanto, a oggi, non applicati per talune interpretazioni normative. Questo grave ritardo sta avendo conseguenze sulle attività di ricerca e mettendo a rischio il pagamento di fornitori e stipendi già dai prossimi mesi. La Regione Sardegna deve essere conseguente agli impegni presi e tutelare un centro di ricerca di eccellenza come Sotacarbo. Qui siamo al paradosso: da una parte, e negli organi di stampa, si parla dell’attività e della grande occasione di questo centro ricerca e dall’altra si devono fare i conti con questo clima di profonda incertezza”.

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