“L’Ersu di Cagliari si trova sprovvisto del CdA da venti mesi e il commissario precedentemente nominato dalla Giunta regionale ha terminato il suo mandato il 1° marzo 2022, data dalla quale l’ente si trova sprovvisto di qualunque organo di indirizzo politico. Una situazione molto grave che mette in serio pericolo la programmazione e gestione delle borse di studio per migliaia di studenti”. Così Roberto Deriu, consigliere regionale del Partito Democratico, che sul tema ha presentato in queste ore un’interrogazione, sottoscritta da tutte le opposizioni, rivolta al presidente della Regione e all’assessore della pubblica istruzione.
“Siamo molto preoccupati per questa situazione – afferma Deriu –, le borse di studio sono il principale mezzo di sostegno agli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi, senza le quali non potrebbero intraprendere e proseguire il loro percorso accademico. Luglio è il mese nel quale l’Ersu adotta le linee di indirizzo per l’approvazione del programma degli interventi per il diritto allo studio dell’anno accademico successivo, oltreché per le pubblicazioni dei bandi per le borse di studio e alloggio, di cui al momento non si ha alcuna notizia”. Per l’approvazione di tutti questi interventi, però, è indispensabile la presenza di un CdA.
“Il futuro di migliaia di studenti sardi è in serio pericolo – prosegue il consigliere dem –. La grave incertezza sulla programmazione delle borse di studio costringerà tanti universitari a lasciare la Sardegna e scappare verso altre regioni dove vengono garantiti i mezzi necessari per poter intraprendere e proseguire il percorso accademico”.
“Cosa aspetta la Regione ad intervenire? Non c’è più tempo da perdere – aggiunge l’esponente del PD –, è necessario che il presidente Solinas e l’assessore Biancareddu escano allo scoperto e dicano se e in che modo intendano procedere per la programmazione delle risorse destinate alle borse di studio per l’anno accademico 2022/23 e, soprattutto, se intendano nominare urgentemente il CdA dell’Ersu di Cagliari e tutti gli organi attualmente vacanti. Non si scherza con il diritto allo studio e con il futuro dei nostri giovani”, conclude Roberto Deriu.
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