La Regione appalta all’esterno i servizi di presidio delle strade sarde per la lotta agli incendi. È questa la decisione assunta dalla Protezione Civile regionale che il 1° luglio scorso ha pubblicato un bando di gara di 1,9 milioni di euro per affidare un servizio sperimentale di due mesi per supportare gli operatori istituzionali nella campagna antincendi.
“La Sardegna è tra le regioni che hanno il maggior numero di addetti per svolgere le funzioni previste nella lotta agli incendi boschivi, per quali motivi si cerca ancora una volta di esternalizzare funzioni in capo alla Regione, compromettere i livelli di efficienza dei servizi per la sicurezza della collettività e rischiare di creare nuovamente precariato?” puntualizza Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale.
La procedura di gara trae origine dal provvedimento contenuto nell’articolo 11 dell’ultima Finanziaria regionale che ha stanziato 3 milioni di euro per il 2022 per rafforzare nei mesi di luglio e agosto la capacità operativa delle strutture regionali, incrementando l’attività di pattugliamento e la capacità di pronto intervento in caso di incendio. “Il Consiglio regionale aveva stanziato 3 milioni di euro per rafforzare le strutture regionali impegnate nella lotta agli incendi ma non ha dato mandato alla Regione per esternalizzazione i presidi antincendio. È stata una decisione della Protezione Civile su cui vorremmo chiarezza” sottolinea l’esponente dell’opposizione.
Agus, neo componente della Commissione Ambiente, precisa che “avviare la sperimentazione di questo tipo proprio nei mesi più caldi degli ultimi decenni è una decisione avventata e priva di buon senso. Il rafforzamento dei presidi antincendio doveva essere garantito entro il 1° luglio. Invece, come documentato dagli atti, i documenti per avviare la gara sono stati prodotti ben oltre i tempi richiesti affinché la Centrale di Committenza regionale potesse procedere per tempo con la gara. Il risultato è che non prima di agosto la Protezione Civile potrà fornire per le strade statali e provinciali un presidio fondamentale per scongiurare il dilagare degli incendi estivi”.
“La campagna antincendi di quest’anno doveva garantire certezze superiori a quelle degli anni passati – aggiunge Agus -. Gli sforzi fatti negli scorsi anni per dare certezze a tutti gli operatori e garantire il corretto funzionamento della macchina regionale dell’antincendio sono stati resi vani dall’ inadeguatezza dell’esecutivo regionale mostrata anche in questo settore: dopo anni di proclami su improbabili successi nella vertenza Forestas, vedere, da una parte, i dipendenti dell’Agenzia costretti a proclamare lo sciopero in piena campagna antincendi e, dall’altra, la Protezione civile appaltare le mansioni dell’antincendio, dà l’idea del fallimento della Giunta anche sul fronte della lotta agli incendi”.
Dello stesso avviso anche la presidente della Commissione Lavoro della Camera, Romina Mura (PD): “La Regione Sardegna si è mossa tardi e pure male nella lotta alla piaga degli incendi, e in più svilisce le prerogative dell’autonomia. È incredibile che solo il 4 luglio, con le fiamme che già divampano, compaia una gara per l’avvistamento dei roghi. Ma davvero scandaloso è il fatto che con questo atto la Regione spenda un milione e mezzo di euro per esternalizzare sull’Isola il pattugliamento delle strade statali affidandolo per 48 giorni a un operatore economico. Il tutto senza tener in nessun conto l’esperienza dei volontari, delle associazioni e prescindendo da una base base comunale e intercomunale, come propongono le migliori esperienze regionali di Protezione civile”.
“Anche sulla convenzione tra la Regione e il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco per l’antincendio boschivo e il potenziamento dei distaccamenti dei VVF – aggiunge la deputata dem – ci sarebbe da analizzare come la Giunta spende il denaro pubblico. Appare quantomeno bizzarro che le postazioni stagionali dei pompieri, attivate per 60 giorni, siano sulla costa e non all’interno, dove si trovano le zone boscate”.
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